Grazie all'intervento di un collega bene informato ecco il dettaglio preciso delle cifre di cui si parla:
In sostanza dovrebbero essere disponibili una quarantina di milioni che potrebbero essere assegnati solo ai ricorrenti per chiudere transattivamente il contenzioso (ricordiamo che - s.e.& o. - l'accordo UNP/ANPECOMIT prevedeva lo stralcio di oltre 70/mln. per definire le pendenze di colleghi che sarebbero rimasti fuori dalla distribuzione delle plusvalenze). Sottolineiamo ancora che l'accordo UNP/ANPECOMIT è sempre stato osteggiato dalle OO.SS. che solo ultimamente si sono "accorte" del dettato dell'art. 27, e, a quanto sembra, da molti colleghi "attivi".
Piazza Scala - 2 dicembre 2013
P.S.: data l'insistenza del
collega, pubblichiamo quanto scrive Gian Pietro Bovolenta, affermazioni che
assolutamente non condividiamo; ognuno le interpreti come meglio ritiene: |
Pubblichiamo
la risposta di Sergio Marini, Presidente dell'associazione AMICI
COMIT - PIAZZA SCALA ad un commento del collega Fernando
Mazzotta (pubblicato oggi e riportato per brevità nello spazio
sottostante) sulle attuali vicende del Fondocomit: Ma non dobbiamo confondere il deposito di un "piano di riparto", avvenuto nel 2009, con uno "stato passivo", depositato il 7 corrente. Nel primo caso, come dici e temi, basta convogliare una gragnuola di ricorsi per ritardare sine die il pagamento del "tantundem". Nel caso attuale le tempistiche cambiano radicalmente. - presentazione dei ricorsi entro 15/30 giorni dalla pubblicazione; - prima udienza entro 60 giorni, con depositi delle contromemorie del Fondo e degli Avvocati ricorrenti; - udienza nel corso della quale il Magistrato - senza presenza di pubblico trattandosi di udienza "camerale" - gestisce la discussione e fissa la successiva udienza, antro ulteriori 60 giorni; - udienza finale e sentenza. A questo punto i Liquidatori saranno tenuti a: =
accantonare le cifre afferenti i ricorsi respinti,
nell'eventualità di ulteriori accessi alla Corte di Cassazione e
per il fisco; Quindi, tanto per capirci, se qualcuno pensa di reiterare una sequela di iniziative giudiziarie per ritardare il tutto stavolta non potrà farlo; padrone di sollecitare l'accesso alla Cassazione, per eventuali vizi di forma, ma gli altri vengo, finalmente, "pagati". Due ulteriori precisazioni: - dopo aver valutato il numero e l'entità dei Ricorsi, è possibile che si addivenga ad una accordo fra le parti, per accelerare le procedure; - il numero dei ricorsi presumibilmente "vincenti" sarà, alla fine, non elevato; se infatti si escludono i prescritti - questione tutta da vedere; si ritiene ad esempio che i 98/99 potrebbero avere argomenti di opposizione alla prescrizione di un certo peso - saremo a poche centinaia; - la posizione "fisco" resta sub judice; infatti alcuni Legali, fra i quali i tre del "collegio", hanno contestato il posizionamento di questo creditore come "chirografario" e tutti noi come "chirografari postergati", postulando una inversione di priorità. Insomma, sono più ottimista di te sui tempi e spero davvero che i sostenitori della "guerra per la guerra" stavolta si diano una calmata. Un cordiale saluto. Sergio
Marini |
Stato attuale delle vicende del Fondo Pensioni
“Sono stati depositati numerosi ricorsi contro lo “stato passivo”, con
richiesta di riconoscimento del credito da parte di altrettanti Colleghi; i
Legali chiedono al Magistrato anche la modifica delle priorità stabilite nel
documento; infatti, posizionare il Fisco al primo posto in qualità di
creditore “chirografario” e tutti noi al secondo “chirografari postergati”
violerebbe una norma di Legge che prevede, come prima posizione
privilegiata, quello delle retribuzioni – ergo quello delle Pensioni che
alle medesime sono correlate – e non altri. L'INPS figura addirittura al
terzo posto in questa graduatoria: perché il Fisco si trova al Primo?
Questa la tempistica: entro 5 giorni dal deposito il Tribunale fissa l'
udienza, da tenersi entro 60 giorni; l'udienza successiva, e la sentenza,
dovrebbero avvenire entro ulteriori 60 giorni: in tutto quindi circa sei
mesi.
Avverso alla sentenza non è ammesso ricorso alla Corte d'Appello, ma
soltanto alla Cassazione.
Un recente norma consente al Giudice di proporre alle parti una
“conciliazione” che, se accolta, chiude ogni pendenza.”
Considerazioni
Fra sei mesi, secondo la “tempistica” come sopra illustrata, a bocce ferme è
verosimile che, nella più probabile delle ipotesi il Tribunale ordinario
rigetti i ricorsi, i ricorrenti si sentiranno nel diritto di dover adire la
Suprema Corte di Cassazione con i tempi che conosciamo. O lo stesso
Fondo……in caso di soccombenza….
Dopo le decisioni della Corte, ove ci dovessero essere sentenze favorevoli
per i ricorrenti, immagino che i Liquidatori dovranno riformulare un nuovo
piano di riparto……che dovrà subire lo stesso iter di quello attuale…..con
una probabilità, da non escludere, di nuovi ricorsi al Tribunale, Cassazione
e quant’altro. Perché ci sarà sempre qualcuno non soddisfatto del
“trattamento” e si sentirà defraudato.
Si innescherebbe così un “moto perpetuo e infinito” di questa vicenda che
non andrà mai a compimento fintanto che ci sarà almeno un pensionato al
quale per sacrosanto e intangibile diritto pungerà vaghezza di presentare il
“suo”ricorso per far valere le “sue” ragioni magari per una sola “questione
di principio” fregandosene altamente della schiera (che tende ad
assottigliarsi sempre più, ahimè, per l’ineluttabile scorrere del tempo e
dell’incalzare dei malanni) di colleghi pensionati che saranno sempre e
vanamente in attesa di raggranellare qualche migliaio di €uro a ristoro
magari di tante spese sostenute non solo per curare se stessi, ma forse
anche per aiutare un figlio o nipote che non ha o ha perso il posto di
lavoro. Credo (mi sbaglierò!) che chi ci guadagni in tutto questo siano gli
avvocati che assistono il Fondo ma, soprattutto, i signori Liquidatori e
tutto l’apparato amministrativo che ruota intorno ad essi i quali
imperterriti continuano a lucrare puntualmente le loro spettanze. Una volta
fermatasi la giostra dove andrebbe tutta questa gente?????
Amici Comit, vi prego, ditemi che non ho capito niente e che tutto questo
NON E’ VERO!!!!! e che una via d’uscita da questa spirale senza fine da
qualche parte debba esistere.
Fernando Mazzotta (Taranto)
2 dicembre 2013
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Piazza Scala - dicembre 2013