Dopo lo svolgimento dei preliminari, ho
ricordato ai Consiglieri che nella precedente
circostanza (approvazione del bilancio al 31
dicembre 2010) si poteva votare “in buona fede",
considerando le riserve dei Pensionati alla
stregua di voci che gridano alla luna.
Non così oggi, dopo che un Giudice monocratico
ed un Collegio di tre Magistrati hanno
unanimemente eccepito sulla correttezza delle
procedure adottate per la confluenza della Cassa
nel Fondo.
Accuse di intimidazione da parte degli Esponenti
di Intesa, ai quali ho ricordato, per
soprammercato, che la mancata formulazione
preventiva del business plan ha provocato due
conseguenze a dir poco esecrabili:
- un ingiustificabile saldo positivo di diversi
milioni di euro per la gestione Attivi, importi
che resteranno di fatto "congelati" senza alcun
utile fine proprio in questo periodo,
caratterizzato dalla dichiarazione di gravi
difficoltà gestionali da parte della Banca e la
conseguente, avvenuta proclamazione di uno
sciopero dei Dipendenti per il 2 luglio
prossimo;
- la prevedibile e prevista passività della
gestione Pensionati, solo in parte compensata
dagli Attivi, con conseguente perdita del 20%
delle prestazioni 2011, il cui rimborso era
previsto nel corrente anno, oltre alla necessità
di versare un ulteriore 4% dei contributi già
versati nel 2011, per ripianare la perdita.
Insomma, un bel capolavoro del quale, ho
ricordato, se fossi Amministratore della Banca
chiederei subito conto ai miei Dirigenti, così
come farei se fossi il Capo di un sindacato a
livello nazionale.
Prima della votazione, ho motivato il voto
contrario dei due Consiglieri presenti in
rappresentanza dei pensionati – Amici e Marini -
, giustificando l'assenza degli altri due
ricorrenti – Cobianchi e Colace – per ragioni
personali.
Votazioni: contrari - Amici, Marini e la Sig.ra
Carioli ( FABI); non partecipante alla
votazione: Manna - SINFUB; astenuto con
motivazioni che richiamano le irregolarità
procedurali adottate: Amendolaggine - FISAC/CGIL.
Gli altri hanno votato a favore e la delibera è
ovviamente passata.
La Cassa continuerà a vivere sino a quando la
Magistratura non avrà concluso il proprio iter;
ciò anche perché, come ho ricordato, la non
avvenuta liquidazione ex art 6 dello Statuto
impedisce la conseguente nomina di un
Liquidatore.
Appreso nel corso dell'incontro che il
Presidente ha segnalato al Ministero competente
l'avvenuta cessazione di attività
dell'organismo.
Sergio Marini Milano, 27 giugno 2012
Consigliere Cassa Sanitaria
P.S.: testo della motivazione del voto
contrario
“Esprimo voto contrario all’approvazione di
questo progetto bilancio. in quanto esso è
redatto conformemente ad una procedura che
recepisce l’iniquità di un accordo che penalizza
la componente più debole della platea dei soci,
contravvenendo al principio di mutualità che
aveva sinora contraddistinto, nei decenni, le
Casse del Gruppo. Si abbia almeno l’onestà di
abbandonare la retorica e di estrinsecare i
reali disegni che stanno dietro un comportamento
di tale illogicità, contro la quale mi pronuncio
in questa sede, forse non la più idonea, ma
l’unica, purtroppo, dove i pensionati possono
esprimere attraverso il sottoscritto la propria
voce e il proprio sdegno. L'esplicito, mancato
rispetto delle norme statutarie, che prevedono
l'approvazione del “progetto di bilancio” da
parte dell'Assemblea dei Soci e non ne
consentono “esame e approvazione del bilancio
consuntivo” - come evidenziato nell'O.D.G
dell'odierna riunione - da parte del solo
Consiglio di Amministrazione, rappresenta
l'ennesima violazione della normativa vigente,
già peraltro denunciata alla Magistratura
competente presso la quale è in corso una
vertenza sul punto.” |