CDA CASSA SANITARIA INTESA
DEL 17 GIUGNO 2014
Testo dell'intervento di Sergio Marini effettuato in sede di
votazione
“Dichiaro voto contrario,
anche a nome dei consiglieri Amici, Cobianchi e Manara,
ritenendo la delibera in violazione di due
norme statutarie e, per l’esattezza:
-
dell’art. 20 comma h
dello Statuto che prevede che “..il Consiglio di
Amministrazione predispone e presenta all’approvazione
dell’Assemblea dei Soci il rendiconto annuale nonché la
relazione generale attinente alla situazione finanziaria
e all’attività svolta e programmata”;
-
dell’art 18 dello Statuto
che prevede al primo capoverso che “...l’Assemblea dei
Soci approva il rendiconto annuale e le relazioni del
Consiglio di Amministrazione e del Collegio dei
Revisori”... e, all’ultimo capoverso, che “...la
deliberazione relativa all’approvazione del Rendiconto
annuale e delle relazioni del Consiglio di
Amministrazione e del Collegio dei Revisori è valida con
il voto favorevole del 50% + 1 dei votanti”.
Concludo il mio intervento
affermando che il Consiglio di Amministrazione della Cassa
Sanitaria Intesa, con l’approvazione in via definitiva del
Bilancio 2013, esercita un potere che non gli è stato
attribuito dallo Statuto.
Sergio Marini”
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Intervento nelle “varie ed
eventuali”
Le deprecabili conseguenze della delibera adottata
nell'ottobre 2010, per lo scioglimento della Cassa e la sua
“confluenza” nel nuovo Fondo Sanitario, si stanno
puntualmente verificando.
La divisione delle due sezioni – Attivi e Pensionati – ha
sin dall'inizio provocato un vero e proprio “bagno di
sangue” per i secondi, mentre i primi hanno accumulato –
tenuto conto delle somme rivenienti dalle “vecchie Casse” :
circa 29 milioni - cospicue riserve sino a raggiungere, alla
chiusura del bilancio 2013, l'incredibile importo di 94
milioni di €uro complessivi.
I Pensionati non hanno sinora visto alcunché sui rimborsi
della quota di prestazioni “differite”; forse qualcosa
accadrà per l'esercizio 2013, ma a livello ancora parziale;
di contro hanno dovuto sborsare un supplemento di contributi
per il primo anno – 2011 – e sopportare un progressivo
taglio delle prestazioni; da ricordare anche l'ultima,
lodevole “trovata”: il calcolo per le vedove del contributo
non sulla reversibilità percepita, ma sulla precedente
pensione del consorte!
L'accumulo delle riserve degli Attivi, che in minima parte
alleviano le perdite dei Pensionati mediante un contributo
di solidarietà, ha comportato un progressivo disinteresse da
parte dei Lavoratori che vanno in pensione, come si evince
da dati allarmanti:
- nel 2012 uno su quattro dei Colleghi andati in pensione ha
revocato l'iscrizione al Fondo;
- nel 2013 uno su tre ha fatto la medesima scelta;
- quanti saranno nel corrente anno?
E così si realizza quello che è parso, sin dall'inizio, il
disegno tracciato dalla Banca e condiviso dai Sindacati: la
progressiva riduzione della sezione Pensionati a seguito
della cancellazione della solidarietà intercategoriale
legata alla redazione di un bilancio unificato. Del resto,
ciò è già avvenuto in passato nel Fondo Sanitario Sanpaolo,
citato a modello per il nuovo Fondo di Gruppo: soltanto uno
su quattro dei Colleghi Sanpaolo, al conseguimento della
pensione, manteneva l'iscrizione al Fondo.
Sarebbe inoltre opportuno che il fenomeno delle riserve
degli Attivi, in costante accumulo in conseguenza della
delibera di “separazione” segnalata in esordio, venisse
segnalato all'autorità di vigilanza sui Fondi Sanitari e,
perché no, anche all'Amministratore Delegato di
Intesasanpaolo.
Si potrebbe così capire per quale ragione Banca e Lavoratori
debbano sopportare un carico contributivo evidentemente
eccessivo, destinato ad alimentare riserve di fatto
“congelate”, anziché “risparmiare” o, quanto meno, dare
maggiore solidarietà ai Pensionati.
Quanto poi alla giustificazione legata a previsioni
pessimistiche per le risultanze future degli “Attivi”,
elaborate in uno studio Attuariale che pochi conoscono, non
è chiaro come si voglia assimilare alle procedure tipiche
dei Fondi Pensione o delle Compagnie di Assicurazione – ramo
vita - un organismo, qual' è un Fondo Sanitario, che chiude
i conti ogni anno e riassetta eventuali disequilibri
ricorrendo a strumenti già previsti dallo Statuto.
Sergio Marini |