Cari amici, ecco il testo dell'articolo apparso su "plus" de "il Sole 24 ore" di sabato scorso.
Il testo inviato da Franco Catenaccio, Presidente "Fapcredito" e "Pensionati Cariplo/Intesa", era più dettagliato, ma la sostanza è stata riportata.
Sergio Marini - 2 aprile 2012

 

I pensionati segnano un punto nella vertenza legale sul Fondo sanitario integrativo Intesa Sanpaolo (si veda "Plus24" del 4 e 11 febbraio), varato il 2 ottobre 2010 e a regime il più grande in Italia e tra i maggiori in Europa, con 1OOmila iscritti e 200mila beneficiari. Il Tribunale di Milano, che aveva sospeso la delibera del 18 ottobre 2010 di confluenza della Cassa sanitaria Intesa e del suo patrimonio nel nuovo Fondo, il 9 febbraio ha rigettato il reclamo della Cassa contro l'ordinanza con la quale il giudice del mento aveva sospeso gli effetti della delibera. Per i giudici gli accordi fra le cosiddette fonti istitutive (azienda e sindacati) non possono modificare lo statuto dell’ente, come sostenuto dalla Gassa Sanitaria; gli atti dispositivi del patrimonio devono derivare da una delibera assembleare, a norma di statuto il referendum degli iscritti; il cda può compiere solo gli atti espressamente previsti nello statuto che fon contemplano la delibera del 18 ottobre 2010. Ora la palla toma alle fonti istitutive, che dovranno decidere se ricorrere. Intanto il consiglio del Fondo ha esaminato il prebilancio 2011: il personale in servizio ha un avanzo di oltre 12 milioni, i pensionati un disavanzo di oltre 8 milioni ridotti a oltre 3 grazie a correttivi contabili e statutari, con un aggravio a copertura per i pensionati di un altro 0,4% circa che comprende il mancato rimborso del 20% della quota a loro carico per l’assistenza indiretta, che invece sarà rimborsata al personale in servizio.
nicola.borzi@ilsole24ore.com


 

 

 

 

 

 

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