Balestrino è un piccolo comune dell'entroterra ligure in provincia di Savona al quale si arriva passando da Toirano (celebre per la famosissima Gotta della Bàsura).
Poco più di 500 abitanti in un abitato relativamente recente, costruito negli anni '50 quando una presunta frana rischiava di lesionare l'antico borgo situato ai piedi dell'imponente castello carrettesco!
Così, nel 1990, lo scrittore Vito Elio Petrucci descriveva i due volti di Balestrino:
"Balestrino, si presenta con quel suo castello, ora palazzo fortificato, che la fa da padrone sul nucleo delle case del vecchio Borgo assiepate sotto di lui come pecore. Ma quello che stupisce è vedere le tendine dietro alle finestre del grande palazzo, segno della presenza dell'uomo, mentre tutto il borgo, mostra le occhiaie vuote dell'abbandono. Un lento movimento del terreno sta rovinando le case d'antico stampo ligure. Gli uomini le hanno abbandonate, le strade sono state chiuse, l'orologio del campanile si è fermato. L'erba e gli sterpi nascono tra i ciottoli, mentre i tetti, ancor vivi di tegole, stanno crollando. Solo i bastioni del castello sono ancorati alla roccia, con le quattro garitte agli angoli, sempre attente come sentinelle in armi, mentre il paese nuovo cresce lungo la strada maestra che ha per paracarri gli ulivi".

Il castello.
All'inizio del Cinquecento Pirro II  fondò un nuovo ramo della casata, i Del Carretto di Balestrino, e diede inizio alla costruzione di un castello medievale sul torrione roccioso che domina il borgo. Tra il 1515 e il 1559 emanò ripetuti editti che imposero pesanti tributi e prestazioni d'opera a carico delle famiglie; ma i personaggi più ragguardevoli del paese, abituati a godere una libertà quasi assoluta, non accettarono queste restrizioni e tramarono una congiura: nel 1561 il marchese venne ucciso e fu incendiato il castello, che venne modificato e ricostruito in più punti dai discendenti di Pirro fino ad assumere l'aspetto attuale di palazzo residenziale, in seguito ai lavori di trasformazione voluti, a partire dal 1812, dal marchese Domenico. Gli interventi lasciarono quasi invariate la cinta muraria esterna, con le garitte sporgenti agli spigoli, ma cancellarono l'antica corona dei merli ghibellini e il ponte levatoio: al suo posto un'ampia scalinata conduce al portale sul quale campeggia ancora orgogliosamente lo stemma dei Del Carretto di Balestrino. Nel castello era in funzione una tipografia e la prosperità del paese venne garantita dal fatto che la signoria dei Del Carretto, a parte l'episodio di Pirro II, fu sempre abbastanza tollerante, nonostante l'istituzione di un tribunale, indicato ancora oggi dal cosiddetto "pilone".



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Piazza Scala - agosto 2010