La voce di Arnaldo De Porti

 

Oggi, primo maggio 2012, anche allo scopo di fugare le ormai faticose vicissitudini che stanno da anni ancora contraddistinguendo  il nostro Fondocomit, ho sentito la necessità di evadere, almeno per mezza giornata, da questi problemi senza fine facendo visita ad una deliziosa cittadina in provincia di Treviso : Castelfranco Veneto, realtà che frequentavo da studente ma che non avevo mai approfondito dal punto di vista della sua storia. Essa si trova fra Venezia, Treviso, Padova ed il bellunese, ad una quarantina di km. da  Feltre, ove abito.

Fare un excursus molto all’indietro richiederebbe pagine e pagine, per cui mi limito all’essenziale, ricavato solo dalla visita, invero frettolosa.  

Anzitutto, come tutti sanno, Castelfranco Veneto è stata la patria del Giorgione, nato in questa cittadina veneta nel 1477 e deceduto a Venezia nel 1510.  Di lui si sa ben poco, anche per quanto riguarda il suo vero nome: pare fosse chiamato Giorgione per la sua grandezza fisica e d’animo, ma anche per le sue fattezze.  Di certo si sa che egli fu un  artista nella scena pittorica veneziana per poco più di una decina d’anni che, segnando un’apparizione repentina ma sfolgorante,  ha assunto proporzioni leggendarie ovunque.

Detto questo in memoria del predetto artista,  va detto che, entrando a Castelfranco Veneto, da qualunque posizione si arrivi, ci si imbatte in una fortificazione costruita nel 1200 circa allo scopo di difendersi dalle città rivali di Padova e Vicenza, città confinanti.  All’interno di esse, un castello con sei torri che richiamano una storia pregna di avvenimenti, come lo testimoniano gli antichi palazzi : il Conservatorio, il Teatro Accademico, il Monte di Pietà castellano, il Palazzetto Preti e la bella Chiesa di San Giacomo Apostolo.

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Visitando la cittadina, non si può dimenticare di vedere la famosissima Pala di Giorgione conservata all’ interno del Duomo di Santa Maria Assunta e San Liberale, opera appunto di uno dei più illustri geni rinascimentali, per il quale, proprio  di recente,   Castelfranco Veneto ha festeggiato i 500 anni dalla sua morte con una mostra che si è conclusa con quasi 140.000 visitatori,  per vedere appunto il famoso dipinto a tempera del celebre maestro, databile al 1503-1504 circa, che raffigura la Madonna col Bambino posta su un alto trono, a sua volta sopra un basamento che poggia su un sarcofago di porfido con lo stemma della famiglia Costanzo.

Si dice dell'artista come "nato d'umilissima stirpe", fatto che pare essere smentito da Carlo Ridolfi ne "La Maraviglia dell'arte" (1648), ove si scrive che "Giorgione nascesse in Vedelago d'una delle più comode famiglie del contado, di padre facoltoso”   Certo è che il pittore trascorre una vita agiata, frequentando circoli nobiliari, allegre brigate, molte belle donne. E' celebre in vita, adorato dai collezionisti d'arte, protetto dalle famiglie veneziane dei Contarini, Vendramin, Marcello, che acquistano le sue opere e le ammirano nel segreto dei propri salotti. E' questa una delle motivazioni principali della scarsità di notizie sull'artista e anche della difficoltà di attribuzione per lunghissimo tempo da parte storici dell'arte.

In sintesi, della vita del Giorgione si sanno poche cose e quelle poche sono davvero contrastanti anche fra loro, tranne le sue opere che, come detto in apertura, hanno assunto le dimensioni della leggenda. Quanto alla cittadina di Castelfranco Veneto si può parlare di un vero gioiello da vedere, vivere e scoprire, favoriti anche dalle sue  ridotte dimensioni che consentono di attraversarla da una parte all’altra con estrema comodità, anche attraverso le stesse mura: una città a misura d’uomo, deliziosa, come si evince dalle foto che seguono, scattate durante la breve visita.

ARNALDO DE PORTI - maggio 20123

 

Galleria di fotografie (scatti di Arnaldo De Porti)
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Piazza Scala - maggio 2012