Abbiamo ricevuto un resoconto sull'incontro del 15 settembre u.s. fra
esponenti dei pensionati di Cariplo, Anpecomit, UNPComit e Sanpaolo. Dato
l'interesse sulla questione pubblichiamo la nota pervenutaci.
Piazza Scala - 17 settembre 2010
Incontro del
14 settembre 2010; presenti:
Si focalizza l'attenzione sui principali punti in esame:
PUNTI CRITICI DA CHIARIRE SUL VERBALE DI PERCORSO
- Aggregati non ammessi oltre gli 80 anni: puntualizzare esplicitamente che dalla norma va escluso il coniuge, anche di fatto; per aggregati si intenderebbero soltanto parenti conviventi ed inclusi nello stato di famiglia, quali: genitori, zii ecc. - Riserve rivenienti dalla Casse precedenti: occorre inserire un quesito specifico in sede di referendum, altrimenti non sarà possibile trasferirle al Fondo senza incappare nelle previsioni dell'art.12 dello Statuto - Tetto alla contribuzione: occorre ripristinarlo, passando dagli attuali €uro 1.800 ad €uro 2.200/2.300 (se applicassimo la percentuale di incremento dei contributi pari al 30% si arriverebbe ad €uro 2.340.=) - Solidarietà attivi/pensionati: punto irrinunciabile riscrivere le procedure di solidarietà in maniera che resti totale come ora; i meccanismi descritti assicurano un parziale ripianamento, insufficiente anche se sommato all'aumento del gettito contributivo dei Pensionati. Ciò significa che già al termine del I° anno si dovrebbe ripianare il deficit con interventi su contributi o prestazioni - Fase transitoria dopo il I° gennaio 2011 : premesso che se di fusione si tratta, occorre approvare un “bilancio di fusione” prima del 31.12, da assestare poi in base alle risultanze definitive nel prossimo esercizio, è necessario che il Consiglio designi uno o tre componenti responsabili della fase transitoria? Tale eventualità è prevista all'art.6, dove peraltro si parla di “estinzione della Cassa” e non di fusione.
PECULIARITÀ
DELLO SPIMI (SANPAOLO) - le contribuzioni al 3% rischiano incrementi molto consistenti, in quanto sono attualmente fisse e riferite alle fasce d'età; - gli iscritti sono meno della metà dei Pensionati, perché il rapporto contributi/prestazioni risulta insoddisfacente; - molti Pensionati affluiscono, alla cessazione dal servizio, alla CASPIE, in base ad una vecchia convenzione che scadrà il 31.12.2010; i contributi versati non sono deducibili dal reddito e le prestazioni non sono il massimo della vita; - nello SPIMI la necessità di pareggiare i conti a fine anno costringe a rivedere il totale dei rimborsi spettanti, in base ad un meccanismo che rimborsa subito una parte ed il resto solo se c'è capienza; - durante l'attività di servizio è possibile accumulare nella Cassa “contribuzioni differite” in esenzione fiscale, che vengono poi utilizzate in fase di pensionamento sino ad esaurimento; non è chiaro che fine faranno detti “zainetti contributivi” in caso di fusione, visto che se vengo restituiti dovrebbero scontare l'imposta.
Milano, 15 settembre 2010 |
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