da 17.45, pubblicazione del Gruppo Ricreativo Culturale Sportivo della Comit Genova

numero unico - Pasqua 1958

 

   ringraziamo il collega Cesare Fasolato che ci ha fornito la copia del "Notiziario"  

 

Una volta la cambiale non esisteva così i notai morivano di fame. Ricercare il vero inventore della cambiale e i popoli che per primi la usarono, sarebbe vera follia. Un filologo (uno che studia i fili) afferma di aver trovato in Egitto, in una nave solare, un papiro di seimila anni fa in cui pare siano riportati gli estremi di una cambiale rilasciata da un certo Ciccillo Esposito, del Connecticut, ad una ditta di radio. L’Esposito, non avendo soldi, firmò una cambia- letta ritirandosi una bella Magnadine M.F., poi vendette la radio in contanti e parti per l’America cantando « Santa Lucia luntana a tté non se pò sta ».

Tuttavia, questa origine della cambiale, non dà eccessivo affidamento perchè pare che il filologo avesse quattro in lingue straniere e poi perchè penso (dato che anch’io sono per metà del Connecticut) che il Ciccillo avrebbe preso si la radio a rate ma senza firmare cambiali.
Tuttavia è assodato che proprio in Italia si trovano i primi documenti del contratto di cambio. Anzi, la più antica cambiale che si conosca è quella datata 1207 posseduta da Simone Robeo Banchiere in Palermo.
Che le prime cambiali siano possedute qui in Italia è davvero incredibile. Forse perchè le devono ancora pagare. Ma perchè sono nate queste cambiali? Dovete dunque sapere che una volta era molto difficoltoso trasportare del denaro perchè era molto pesante. Mica come ora che uno riesce a portare da solo quasi mille lire spicciole. E poi era pericoloso perchè si correva il rischio di essere derubati. Ora no! Cosi si penso di depositare in una banca i denari contro rilascio di una ricevuta, lettera di credito, cambiale e valersi di questa cambiale per riscuotere i denari in un’altra città o in un altro paese addirittura. Cosi, per esempio, i Crociati, lasciavano i denari nelle banche francesi, inglesi ecc. e in Terra Santa, tra una battaglia e l’altra andavano a riscuotere le cambiali per poter felicemente gozzovigliare. Alcuni soldati visto ottimo l’esperimento tentarono anche di depositare in banca la propria moglie e riscuoterne un’altra all’estero ma purtroppo il tentativo fallì.
Si stabilì così il concetto che la cambiale rappresentava un credito. Fu solo nel sec. XVII che fu introdotta la girata. L’innovazione era importantissima innanzi tutto perchè, una volta inventata la girata, non c’era più pericolo di andare a sbattere contro al muro e poi perchè si poteva far circolare la cambiale come moneta senza trasferimento materiale di denaro e inoltre si poteva dare le prime vere e proprie fregature al prossimo. Essendo introdotta la girata, venne di conseguenza la possibilità di sconto della cambiale, cosa che dette un repentino e importante incremento alla Banca. Infatti prima in Banca non sapevano mai cosa fare. Degli impiegati, qualcuno si puliva le unghie; qualche altro si faceva la barba; altri ancora scrivevano poesie o leggevano libri gialli o collezionavano fotografie di attrici.
Oggi la cambiale naturalmente si è perfezionata nella concezione e nell’uso e i legislatori hanno perfino codificato a parte le leggi che la regolano. Dato l’importantissimo argomento diamo qualche cenno sui requisiti essenziali della cambiale moderna.
1) deve contenere nel contesto, la denominazione di cambiale nella lingua in cui essa è redatta. Il che vuol dire che .non potete sostituire la parola « cambiale »   con « frigorifero » e che inoltre se scrivete in italiano non potete scrivere « cambiale » in cinese.
2) L’ordine incondizionato di pagare una somma determinata. Cioè non è che sulla cambiale potete scrivere « Può darsi che fra un mese, se avrò i soldi, pagherò questa mia cambiale... » Dovete proprio scrivere « il giorno X pagherò ecc. ».
3) Il nome di chi è designato a pagare. Cioè dovete indicare il vostro nome e non quello di vostro cugino Filippo.
4) L’indicazione della scadenza (che è sempre troppo presto).
5) L’indicazione del luogo di pagamento (potete benissimo mettere quella del notaio senz’altro).
6) Il nome di colui al quale o all’ordine del quale deve farsi il pagamento (il nome cioè di chi si è illuso di prendere i soldi dopo tanto tempo).
7) L’indicazione della data e del luogo dove la cambiale è emessa.
8) La sottoscrizione, cioè la firma, di chi emette la cambiale. Far finta di non saper firmare non serve a niente.
Le cambiali si distinguono in pagherò (sé Dio vorrà) quelle cioè firmate ed emesse da voi e tratte (quelle emesse da un terzo a favore di un altro). Se le cambiali non sono complete si dicono in bianco e sono indicate per i deboli di stomaco. Se ad essere in bianco sono ad essere le tratte allora si ha come è noto la tratta delle bianche.
Come abbiamo già detto le cambiali possono essere girate. Oggi girare una cambiale è cosa estremamente facile. Chiunque può girare una cambiale, anche con una mano sola.
Altra notizia importante è il protesto. Quando una cambiale non viene pagata si rimedia spendendo poche centinaia di lire (intorno alle mille) dal notaio il quale, affacciato alla finestra tutto il giorno sbraita: Me le pagate sì o no queste cambiali, porca miseria. No eh! non me le volete pagare. Bravi, bravi. Non me le volete pagare. Fate come volete allora. E tutto finisce lì. Poi naturalmente si può far pignorare la roba del debitore perchè la cambiale è un titolo esecutivo. Ma non conviene perchè in genere nessuno sa cosa farsene di un imbuto vecchio e di una gamba di tavolo tarlata.
Tante altre cose bisognerebbe dire sulla cambiale moderna ma ricordatevi che contro il logorio della cambiale moderna non c'è che il Cinar.

 

G. Biasi (1958)

 

 


 

 

 

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Piazza Scala - agosto 2012