OTTAVA PUNTATA 

    N.B.: cliccare sulle immagini sottostanti per ingrandirle   

 

 

Ferocactus

 

Il genere Ferocactus - che conta circa una trentina di specie – annovera grandi cactus originari
dell’areale che va dal sud degli Stati uniti (Nuovo Mexico, California sud orientale, Baja California, sud Nevada e Texas fino al Mexico (stati di Sonora,Puebla, Durando, San Luis Potosì, Chihuahua e la Sierra Madre). Le giovani piante sono sferiche ma crescendo diventano colonnari e raggiungono altezze oltre i 3,5 mt. e una circonferenza di 50/60 cm. Tanto da meritarsi il nome volgare di ‘Cactus Barile’ Sono corpi a coste profonde disseminate da areole con spine possenti il cui terminale oltre che dritto può diventare ricurvo fino ad uncinato.
I fiori si attestano sull’apice della pianta, sono generalmente di colore giallo ma in alcuni casi possono essere rosso/violacei.
Il loro frutto può essere carnoso o secco e porta molti semi.
La polpa delle specie mature viene usata in loco principalmente per l’alimentazione del bestiame ed in alcuni casi per la produzione di dolci.
Inoltre la sua polpa spremuta contiene una sorta di liquido acquoso che in casi estremi, nei deserti dove cresce, può contribuire a salvare vite umane.
Nei nostri climi per la coltura dei Ferocactus, che predilige esposizioni in pieno sole, la temperatura minima invernale si può attestare per certe specie anche intorno allo zero/5° - purché il terriccio risulti secco - anche se è preferibile una temperatura attorno ai 12/15 °c.
Il terreno, ben drenato, deve essere un poco più calcareo che per le altre cactacee per via della formazione delle spine (a questo proposito è utile interrare gusci di conchiglie tritati vanno bene anche le comuni vongole).
Ecco alcuni ‘soggetti’.

 

 

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Potete trovare i nomi dei vari cactus in calce alle immagini ingrandite


 

 

 

Vincenzo Graziano

Fine ottava puntata

(continua)

 

 

 


 

 

 

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