DICIASSETTESIMA PUNTATA 

 


Le pietre viventi

 

La grande famiglia delle Aizoaceae, annovera tra le sue specie  i Lithops  o sassi viventi (living Stones).

Così chiamati perché vivono interrati facendo sporgere dal terreno sabbioso solo la parte superiore, una sorta di mimetismo che li difende dagli  animali in cerca d’acqua.

Sono piante del sud Africa, straordinarie,desertiche,di pochi centimetri, acauli, autosterili, cespiose o solitarie, formate da due foglie carnose, opposte, quasi coniche (a volte anche tre) fuse insieme, divise al loro apice da una spaccatura trasversale dalla quale spuntano i fiori generalmente  gialli o bianchi (Leucolithops) o arancioni e rosa con un odore dolciastro-piccante, spesso molto più grandi della pianta e simili alle margherite.

Mentre il corpo è di colore uniforme,  l’apice è trasparente e presenta fessure di varia forma e colore attraverso le quali passa la luce per assicurare la funzione clorofilliana.

L’accrescimento avviene dall’interno delle foglie stesse, che seccando progressivamente  si aprono e lasciano il posto ad una nuova coppia di foglie (muta).

La fioritura avviene a metà della giornata (infatti qualcuno le colloca tra le Mesembriantemaceae (dal greco mesembria  = meriggio e anthemon =  fiore), in autunno quando la pianta necessita di innaffiature copiose ma rade mentre per i frutti (si aprono al contatto con l’acqua) e relativi semi ­ - piccolissimi  - bisogna attendere la primavera successiva.

Sono abbastanza facili da coltivare nel solito terriccio ben drenato già descritto in precedenza povero però di humus mentre é bene concimare poco e con prevalenza di fosforo; viceversa non hanno problemi di temperatura sia in estate – si proteggo da soli  –  sia in inverno, min. 5 °/C purché ben asciutte.

Classificare i Lithops é cosa ardua perché sono suscettibili, tra l’altro, di ibridarsi l’un l’altro facilmente. Alcune delle seguenti  testimonianze fotografiche quindi, sono senza nome specifico.

 

 

 

 

Ophthalmophyllum,  piante molto simili ai  Lithops.

Corpo allungato, semplice poi  biforcato, epidermide translucida ed apice convesso, contornato da puntini trasparenti di circa 1 mm.
Devono i loro nome al fatto che vivendo interrate e sporgendo dal terreno solo con la parte convessa sembrano  ‘occhi di pesce’.  
I fiori rosa chiaro larghi circa 2,5 cm. Il terreno molto poroso ben drenato e umifero e asciutto nei mesi di riposo vegetativo che coincide con l’inverno; la temperatura non deve discendere mai sotto i 12 °C.  

Ophthalmophyllum

 

 

 

Conophytum 

Parenti dei Lithops sono i Conophytum piccole piante acauli formate da due doglie saldate fino all’apice eccetto che per una piccolissima fenditura. La forma del ‘fusto’ è quasi sferica e la sua estremità quasi piana. La crescita replica quella dei Lithops, i fiori trombiformi  spuntano dalla fenditura apicale e sono di colore giallo, rosa, rosso tendente al viola. Il genere comprende qualche centinaia di specie.

Il terreno deve essere più fertile rispetto al precedente -  sempre ben drenato con aggiunta di terriccio di foglie, il periodo vegetativo uguale ai Sassi viventi. Sono difficili da trovare sul mercato a meno di recarsi  presso vivai specializzati. Ecco alcuni soggetti:

 

Fenestraria  

Il nome discende dal latino fenestra; sono piante dell’ Africa sud occidentale acauli, formate da ciuffi

di steli simili a clave verdi portanti sull’apice una finestra triangolare o tondeggiante di colore chiaro attraverso cui penetra la luce solare per la fotosintesi dato che in natura le piante sono immerse nella sabbia sino alla finestra.  A causa della loro forma sono conosciute volgarmente come  dita di bimbo.

I fiori bianco giallastri spuntano a metà estate. La moltiplicazione avviene per semi; quando il frutto è bagnato dalla pioggia sputa letteralmente via i grani. Loro sorelle sono le  Frithiae, endemiche del Trans

Vaal (Africa del sud), che però hanno l’apice tutto fenestrato ed i fiori rosa violacei.

 

Trichodiadema  

Dell’Africa del sud  è pure originario il genere Trichodiadema suddiviso in una trentina di specie.  Sono piccoli arbusti caratterizzate da radici legno/carnose, rami corti  o allungati, foglie carnose  quasi cilindriche con papille bianche  recanti  all’apice una corona di brevi setole (appunto diadema).  I fiori sono di colore giallo, bianco, rosso-violacei  e spuntano in primavera o in autunno. La coltura è facilissima, necessitano molta luce e si possono moltiplicare per talea dei rizomi. Per il terriccio va usata la solita miscela drenante per piante grasse;  la temperatura minima non deve scendere al di sotto dei  10°C.

La specie Densum, qui sotto illustrata, si presta anche alla formazione di ‘Mame’ (piccoli bonsai) casalinghi.

 

Pleiospilos 

Il genere annovera circa 30 specie ed è caratterizzato da piante a  fusto acaule talvolta ramoso formato da una coppia di foglie opposte, carnose con la superficie superiore piatta e quella inferiore convessa e con puntini verdi trasparenti che possono essere assimilate a delle piccole finestre (dal greco Pleios = molto e Spilos = macchia), assomigliano a piccoli sassolini di granito.

Proviene dal Sud Africa per cui ama posizioni soleggiate ma terreno molto drenante perché  sensibili all’umidità e non tollerano ristagni d’acqua. Le innaffiature pertanto dovranno essere parsimoniose e proposte quando le due foglie vecchie esterne saranno seccate, da settembre  evitare di bagnare.

I fiori spuntano al centro della coppia di foglie e sono gialli, rossi finemente profumati (P.Bolusii).

Si moltiplica per seme a marzo depositando i grani in una cassette con sabbia di fiume finissima senza interrarli e posizionandoli all’ombra o per divisione dei cespi e deve essere posto in vasi alti per via delle sue lunghe radici. Temperatura minima durante il riposo vegetativo 5 - 7° C.

 

Lamprantus  Coccineus

(Mesembrianthemaceae/Aizoaceae) 

Sempreverde originaria delle regioni aride del Sud Africa, rustica a portamento strisciante. Foglie

carnose a sezione triangolare o cilindrica. La fioritura è abbondante in piena estate ed in pieno sole. Facile da coltivare in terreno per cactaceae;  irrigazioni estive parsimoniose quasi assenti in periodo di riposo invernale. Moltiplicazione per talea o per seme.

La pianta non va potata.

 

 

Vincenzo Graziano

Fine diciassettesima puntata

(continua)

 

 

 


 

 

 

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