SEDICESIMA PUNTATA 

 


Cactus rari, strani, difficili, curiosi (Parte II)

 

 

 

Leuchtenbergia Principis

 

Genere monotipo. Il nome gli  fu dato da W.Hooker nel lontano 1848  in onore di Eugenio de Beauharnais duca di Leuchtenberg. La pianta possiede una grossa radice axonomorfa  ed un aspetto cilindrico con base sugherosa  che ramifica in tubercoli allungati, di colore verdastro rossicci agli spigoli, triangolari nella parte inferiore e piani in quella superiore, sul cui apice appaiono le areole (proprie dei cactus) con spine radiali, flessibili, quella centrale più  lunga.

I fiori abbastanza grandi, gialli,odorosi, spuntano sulle areole dei giovani brevi  tubercoli. Questa specie è la prova di quello che in botanica si chiama convergenza;  infatti somiglia alle Agavi ed alle Aloe pur essendo una cactacea.

L’esposizione deve essere in pieno sole, vaso profondo  e capace, terreno poroso. Umifero con aggiunta di calcare per il rinforzo delle spine. Le irrorazioni  d’acqua regolari durante il periodo vegetativo nulle in inverno quando la temperatura  non deve scendere  al di sotto di 8/ 10 ° C. Essendo un genere affine al genere Ferocactus di recente sono stati creati ibridi cui è stato dato il nome di Ferobergia.

 

 

Pelecyphora

 

Il genere proveniente  dal Mexico precisamente dallo stato di San Luis Potosì  costituisce l’ambizione di ogni collezionista che si rispetti.  Comprende due specie: Pelecyphora Aselliformis alias Mammillaria Pectinifera e  Pelecyphora Strobiliformis  che richiama fortemente il genere Obregonia precedentemente trattata.

Pianta a crescita lenta, auto sterile, radice grossa e carnosa, fusto globulare con diametro di circa 5 cm., invecchiando diventa cilindrica.

Ha tubercoli appiattiti recanti spine piccole fitte. contrapposte che ricordano il ventre di  un piccolo crostaceo  Armadillium Vulgaris, per intenderci il porcellino di terra. I fiori hanno colore violaceo e crescono all’apice della pianta,il frutto è una bacca.

La coltura di questo genere richiede un substrato molto ben drenato, composta da humus sabbia grossolana e ghiaia; posizione in pieno sole  con apporto di acqua regolare durante il periodo vegetativo che va da marzo a settembre. Nel periodo di riposo (invernale) le irrorazioni andranno sospese pur mantenendo un esposizione luminosa. La temperatura non dovrà scendere sotto i 10°C.  Anche questo genere contiene piccole quantità di alcaloidi e condivide con Lophophora la sacralità ed il nome di Peyote. La pianta è abbastanza rara e non facile da trovare in commercio.

 

 

 

Epithelantha

 

Il Genere è originario del Texas occidentale presso il confine con il Mexico e nel nord di quest’ultimo paese. Il nome gli deriva dal greco  epi = su,  thele = mammella e anthos = fiore – perché i  piccoli fiori giallastri o rosa nascono sulla cima delle mammelle. Sono piante globulari, piccole a crescita lenta con radice carnosa e spine disposte a spirale che coprono completamente il fusto,  amano terreni calcarei bel drenati, umiferi e porosi.  I frutti di colore rosso vivo, allungati,  sono simili a quelli del genere Mammillaria alla quale somiglia. La temperatura invernale deve attestarsi minimo intorno ai 10°C.

Epithelantha Micromeris ( dal greco micromeres = composta da piccole parti) é la più rappresentativa del genere essendo stata per molto tempo la sola rappresentante del genere. Oggi si conoscono altre specie quali ad esempio  E: Densispina, E. Fungifera, E. Rufispina, E. Unguispina, E.Pachyrhiza.

Anche questa rara cactacea contiene al suo interno alcaloidi allucinogeni.

 

 

Uebelmannia

 

Originario del Brasile - stato Minas Gerais meridionale – questo genere  difficilmente si trova in commercio in quanto è molto difficile coltivarla a meno che non si possegga una serra attrezzata. Il nome è stato dato in onore del botanico svizzero W. Uebelmann.

La specie più rappresentativa Uebelmannia Pectinifera ( il genere annovera poche altre specie quali: Flavispina, Buiningii, Gummifera e alcune variazioni sul tema), mostra un corpo globoso, solitario, verde/bruno/grigiastro tendente talvolta al viola, con costole ben pronunciate e spine quasi fuse a formare appunto un pettine. I fiori piccoli, insignificanti spuntano all’apice e sono di colore giallo chiari.

Questa bellissima pianta tropicale, molto decorativa,  ama il caldo tutto l’anno con umidità elevata nel periodo vegetativo e irrorazioni nulle quando riposa. Il substrato deve essere poroso ben drenato con apporto minerale. La temperatura  durante il riposo non deve mai scendere sotto i 15°C.  Pianta molto rara, difficile e costosa .

 

 

 

 

 

 

 

Vincenzo Graziano

Fine sedicesima puntata

(continua)

 

 

 


 

 

 

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