QUATTORDICESIMA PUNTATA 

 


Pachypodium e Adenium

 

 

Questi due generi di succulente dicotiledoni, appartengono alla famiglia delle Apocynaceae che annovera, tra le altre, tanto per informazione, anche Oleandri e Pervinche.

Hanno caratteristiche comuni che prevedono un fusto ingrossato alla base per restringersi verso l’apice dove spuntano le foglie. Tale rigonfiamento è la riserva d’acqua che i fusti immagazzinano per far fronte a lunghi periodi di siccità.  Un palese richiamo al Baobab con il quale coabitano nelle regioni del l’Africa del sud, Arabia, Isola di Socotra e Madagascar.

 

 

I Pachypodium,  il nome deriva dal greco pachys -grosso  e podos- piede, sono piante caduche, xerofile

con il corpo ricoperto di ‘spine’ (in realtà stipole modificate come quelle che nascono sotto le spine delle rose o le stesse spine delle nostre robinie) fino alla sommità del fusto dove appaiono le foglie lanceolate. Queste pseudo spine permettono la funzione clorofilliana nei periodi di assenza fogliare.

Esse secernono una sostanza irritante per la pelle quindi è necessario evitare di pungersi.

Il genere comprende circa 25 specie sia arbusti che  alberi (la taglia può arrivare oltre 5 metri), talvolta ramificate e sono conosciute come ‘Palma  del Madagascar’. La loro coltura nei nostri climi deve essere accorta poiché sono piante delicate: la temperatura ambientale non deve mai scendere sotto i 12°  le innaffiature devono essere regolari in estate scarse in  inverno (l’eccesso d’acqua porta inesorabilmente a formazioni fungine che perderebbero la pianta). Il terreno deve essere poroso, umifero e ben drenato cioè composto da almeno 1/3 di sabbia grossolana. La sua riproduzione avviene per seme ma nei nostri climi data la difficoltà di ottenerli  è possibile riprodurla per talea delle eventuali ramificazioni.

I fiori  grandi, imbutiformi,  a cinque petali, sono di norma bianchi o tendenti al giallo o rosa/rossi

e spuntano in estate. Gli apporti nutrizionali devono essere fatti con  concimi per succulente poveri di azoto. I pachypodium si prestano per la formazione di bonsai.

 

 

 

 

Gli Adenium, il cui genere comprende poche specie, predilige clima caldo asciutto. Sono anche noti come ‘rosa del deserto’ con fusti marrone, base rigonfia con radici a volte esposte, ramificati ma senza stipole, le foglie, a differenza del pachypodium, ovali e coriacee.

I fiori rosa, bianchi o gialli sono molto appariscenti (da 10 a 15 cm), ai quali seguono frutti bilobati, spuntano nella stagione umida sui rami di nuova formazione.

 Nelle nostre case devono essere esposte alla luce intensa  e la temperatura ottimale si attesta sopra un minimo di 16° C. ; il freddo comporta la loro marcescenza.

Le innaffiature quindicinali, cui va aggiunto fertilizzante per cactus, si effettuano  durante la crescita che va da settembre ad aprile/maggio, limitando poi  gli interventi durante il riposo vegetativo e  solo quando il terriccio si presenta asciutto.

Come substrato è indicato un terreno per cactus ma sempre con ottimo drenaggio; attenzione al ristagno d’acqua dei sottovasi.

Si può innestare sui fusti del compatibile Oleandro pratica che favorisce una più lesta fioritura  e una migliore tenuta del freddo ma elimina il  caratteristico rigonfiamento basale.

 

 

 

 

 

Vincenzo Graziano

Fine quattordicesima puntata

(continua)

 

 

 


 

 

 

Segnala questa pagina ad un amico: