PRIMA PUNTATA

    N.B.: cliccare sulle immagini sottostanti per ingrandirle   

 

 

Chi non ha mai avuto in casa o sul davanzale della finestra una piccola curiosa pianta ‘grassa’?

Probabilmente gran parte di noi;  solo che quasi tutte non hanno un lunga vita perché molte volte sono

mal collocate sacrificate allo spazio casalingo disponibile tenuto conto anche dell’arredamento.

Provo di seguito ed alla buona a dare alcune nozioni basilari per la coltura delle piante grasse.

Il termine ‘ pianta grassa’ in realtà è generico in quanto la vera denominazione di questi vegetali è  Piante Succulente, cioè piante che, avendo trasformato le foglie in  spine, hanno una ridotta evaporazione e quindi,  trattenendo l’acqua nel loro fusto carnoso,  sono adatte a vivere nei  luoghi dove periodi  piovosi si alternano a parecchi mesi di siccità.

Intanto cominciamo a fare una divisione importante: ‘le succulente ’si dividono in due principali grandi tronconi:

 

I Cactus veri e propri che sono originari  e concentrati nel continente americano; essi hanno spine

   contornate da areole al posto   delle foglie  e  sono generalmente globose, colonnari, appiattiti o
   formano fusti  brevissimi a rosetta;

Le  altre piante succulente che possono avere sia spine che foglie ma non hanno areole sono
   endemiche principalmente del continente africano,  asiatico ed americano;  hanno forme le più
   fantasiose..

 

   Comunque tutte hanno in comune l’ingrossamento del fusto per la riserva d’acqua che le fa sopravvivere, come detto, anche in condizioni di estrema siccità.

 

La grande famiglia dei cactus annovera anche il  genere epifita piante cioè che vivono di pochissima terra che si raccoglie nelle biforcazioni degli alberi portata dal vento ovvero su resti di materiale vegetale via via depositatosi senza  però essere parassite; esse hanno fusti appiattiti o flagelliformi con spine ed areole.

 

Ecco alcuni specimen delle mie piante:

 

 

 

 

 

Cactus –Agave Victorie
Reginae con fiore in boccio
Ferocactus Gracilis fiorito Notocactus Leningausii con accanto a dx Espostoa Melanostele
Piante ‘grasse’     Euphorbia Obesa Huernia Pillansi con  fiore Cactus di foresta
 

 

 

 

 

Zygocactus  con frutto-  Epifita vive sugli alberi della foresta equatoriale.  Questa è allevata in vaso Pereskia –  Cactus particolare ha foglie e spine con areole. Transizione ?

 

Si è detto che le cactacee sono tutte piante originarie del continente americano, esse coprono un

areale piuttosto vasto che partendo dal Canada sud occidentale  continua giù a traverso l’America

centrale per poi finire nella Patagonia argentina.

Si intuisce quindi che sono piante che necessitano di molta luce.

Il loro habitat  è molto vario,  crescono cioè al caldo secco,  caldo umido, al  freddo purché  secco  ma non al freddo umido. Ad alta quota sulle Ande esse vivono bene benché la temperatura notturna scenda anche sotto lo zero ma essendo il clima asciutto non rischiano il congelamento, cosa che distruggerebbe  i loro tessuti e li porterebbe a morte certa.

 

Le foto mostrano cactus argentini tra i  2700 ed i 3300
mt di altitudine slm.    

 

 

Scheletro di  ‘Cardones’. I cardones sono  Tricocereus Pasacana e vivono
anche ad altezze più spinte.

 

 

Ma ricevendo in regalo o acquistando un cactus come dobbiamo comportarci per allevarlo in modo amorevolmente  sano?

Molti fiorai vendono composizioni di piante succulente costrette in vasi piccoli e quel che è peggio mischiando piante di genere diverso; alcuni sono a crescita lenta altri crescono velocemente.

E’ comprensibile che dopo un certo tempo ci troviamo a dover fronteggiare un condominio affollato per cui dovremo espiantare  le piantine per  sopperire alla mancanza di spazio.

Una volta portata a casa cerchiamo di piazzare la composizione in un luogo consono all’arredamento magari in zona ombrosa e vicina ad un termosifone oppure sul davanzale interno dove i raggi del sole passando attraverso il vetro che fa da lente, brucia la cuticola del fusto globoso. Niente di più errato.

Teniamo presente che ogni organismo vivente necessita di un appropriato habitat per vivere.

Pur sviluppando un certo adattamento ‘le nostre’ essendo piante xerofile hanno bisogno di molta luce e quindi andrebbero posizionate sul davanzale esterno esposto a sud sudest. D’inverno alcune, purché con terriccio asciutto non temono il freddo che anzi è indispensabile a molte specie per una buona fioritura.  Naturalmente l’ideale sarebbe posizionarle in  luogo non riscaldato e abbastanza luminoso per poi esporle con la buona stagione. Personalmente posseggo un’aiola in terrazzo contenente varie piante succulente.

Da Novembre a fine Marzo la copro con una serra mobile. Nei rimanenti mesi dell’anno resta scoperta.

 

 

 

Vincenzo Graziano

Fine prima puntata

(continua)

 

 

 


 

 

 

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