Villa Buzzati, a Belluno,  ove ha avuto i natali il famoso scrittore, pittore, giornalista continua ad offrire delle serate culturali splendide, ultima dedicata all’arte dell’improvvisazione. Debbo dire che, inizialmente si è molto scettici su quest’arte, ma poi le performances  ad altissimo livello da parte degli attori, nel caso di specie di Antonella Morassuti, danzatrice a livello internazionale,  accompagnata da Claudio Parodi al violinetto turco, che si sono esibiti in un “granaio” tirato a specchio per l’occasione,   sgelano il pubblico  “della prima volta”  che si sente quasi “posseduto” da un’arte che, prima d’ora, fors’anche per la modestia di altri artisti,  non aveva mai  potuto assaporare  più di tanto, se non nelle improvvisazioni di tipo musicale, e cioè quando, suonando,  si fanno delle variazioni  “ad libitum”  rispetto ad uno spartito scritto in un determinato modo. Con la differenza che nella musica si  deve restare nel tema e nei tempi previsti dal pentagramma, mentre nell’arte dell’improvvisazione, tutto è demandato alla creatività dell’istante.

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Nel  corso delle varie delle varie performances, di cui a foto, si finisce per essere letteralmente ammaliati da questo genere artistico che, ogni volta, si diversifica dalla rappresentazione precedente, trattandosi appunto di arte dell’improvvisazione.

Una didascalia sulla rappresentazione: “Avete mai ascoltato veramente un uccello ? Esso suona molto di più  come del free jazz microscopico che come Vivaldi”.


ARNALDO   DE PORTI

 

 

 

 

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Piazza Scala - ottobre 2015