Concerto di gala il 10 dicembre 2013 al Teatro Orfeo di Taranto per i festeggiamenti dei 10 anni di riconoscimento ICO (Istituzione Concertistica Orchestrale) attribuito dal MIBAC (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali) all’Orchestra della Magna Grecia di Taranto.

Evento che, nella sapiente scelta dei brani, ha saputo coniugare il virtuosismo degli artisti con espressioni di passionalità in una serata resa ancora più gradevole dall’affabilità dei protagonisti Luis Bacalov e Luigi Piovano rispettivamente Direttore principale e Direttore musicale della ICO, nonché dalla brillante conduzione del noto attore Enzo De Caro.

È stata anche l’occasione per festeggiare gli 80 anni del Maestro Bacalov famosissimo arrangiatore e direttore d’orchestra, compositore eccezionale di musiche da film che gli hanno fatto meritare nel 1995 il premio Oscar per il film “Il Postino”. Oscar poi condiviso proprio quest’anno con Sergio Endrigo, Riccardo Del Turco e Paolo Margheri mettendo fine a una causa che si trascinava da 18 anni, dopo che Bacalov ha ridepositato presso la SIAE i bollettini – come dire l’atto di nascita di quelle musiche – con l’aggiunta degli altri co-autori al fine di chiudere transattivamente l’annosa vicenda. La lite era scaturita quando Endrigo affermò di riconoscere nella colonna sonora di “Il Postino” la tonalità melodico-armonica di un suo brano inciso nel 1974 composto assieme al cognato Riccardo Del Turco e al paroliere Paolo Margheri.

Altro protagonista d’eccezione Luigi Piovano, primo violoncello solista dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma, della Tokyo Philarmonic Orchestra e della Seoul Philarmonic Orchestra. Straordinario direttore d’orchestra a livello internazionale, ha un consolidato rapporto di collaborazione artistica con l’Orchestra della Magna Grecia della quale dall’anno scorso è direttore musicale.

Bacalov si è esibito al pianoforte e, come ha precisato Enzo De Caro dopo la performance, “sembrava che ci fossero due quarantenni al piano”. Ha eseguito come solista una sua composizione “tanguera” la Baires 1 suite.

Il pezzo forte è stato il duo Bacalov-Piovano che ha ripreso e inventato, per la prima volta al mondo, rispettivamente al pianoforte e al violoncello Oblivion uno dei brani più famosi di Astor Piazzolla, un brano dolcissimo e struggente, sospeso quasi magicamente tra il tango, il jazz, e la musica classica, fedele alle sonorità e ai ritmi dell’Argentina (patria anche di Bacalov), ma sensibile alle inquietudini che percorrono la musica classica contemporanea. Pubblico estatico.

A seguire, il Maestro Luigi Piovano ha eseguito l’Allegro appassionato op.43 di Camille Saint-Saëns un brano per violoncello e orchestra in cui si respira un’aria molto romantica anche se il movimento è rapido e virtuoso.

Dopo gli scroscianti applausi, il Maestro Piovano è salito sul podio per dirigere con maestria l’Ouverture 1812 di Tchaikovsky una “musica a programma” cioè un tipo di composizione musicale che consiste nel descrivere o nel narrare una storia con mezzi musicali. E questa ouverture è una composizione per orchestra che commemora la tentata invasione francese della Russia e la conseguente devastante ritirata dell’armata di Napoleone. Ai canti liturgici della prima parte seguono il tema che rappresenta la marcia delle armate e alcuni richiami alla Marsigliese che riflette le vittorie in battaglia dei francesi e la caduta di Mosca. La danza folkloristica russa commemora la vittoria su Napoleone e il ritiro da Mosca è sottolineato da un diminuendo mentre i colpi di cannone (timpani) segnano l’avanzata militare verso i confini francesi. Concluso il conflitto si ritorna al canto suonato ora dall’intera orchestra e accompagnato da rintocchi di campane in onore della vittoria e della liberazione della Russia. 

La serata si è conclusa con un’altra esibizione al piano di Bacalov che ha eseguito il famosissimo Libertango di Astor Piazzolla. Il “nuevo tango” è diverso dal tango tradizionale perché incorpora elementi presi dalla musica jazz e fa uso di dissonanze e altri elementi musicali innovativi. Il pubblico è stato letteralmente sedotto da questa esibizione e, al termine, non ha lesinato un lunghissimo e caloroso applauso all’interprete. Applauso che poi è stato accomunato agli altri protagonisti della splendida serata. Insomma una bella serata di musica per rinfrancare lo spirito.

 

Fernando Mazzotta - dicembre 2013

 

 

 

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BUONE FESTE
da Fernando
Mazzotta

 

 

 

 

 

 

 

 

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Piazza Scala - dicembre 2013