Piazza Scala

 

 

L’anno nuovo porta novità negative al contribuente. Il Fisco non pago dei ventitré miliardi incassati con l’Imu assottiglia, e non di poco, la percentuale della deduzione sulle unità immobiliari concesse in locazione ed applica sul contributo al Servizio Sanitario Nazionale inserito sulle polizze RC auto una franchigia, cioè un somma non deducibile. Vediamo, più da vicino, in cosa consistono queste ulteriori restrizioni i cui effetti concreti cominceranno a farsi sentire a partire dalle dichiarazioni dei redditi del 2014.

Deduzione locazioni

Nel testo della discussa riforma del lavoro è presente una spiacevole sorpresa per i proprietari di immobili concessi in locazione. Sono state infatti aggiunte delle norme fiscali destinate ad avere un notevole impatto sulle tasche dei proprietari. Una tra queste riguarda la tassazione degli immobili concessi in fitto. Fino al 2012 il canone annuo percepito dal proprietario veniva tassato previa una riduzione del 15%. Dal 2013 tale riduzione scende al 5% e dovrà essere calcolata nella dichiarazione del 2014. Di conseguenza è ancora possibile usufruire della deduzione del 15% soltanto nella prossima primavera quando si utilizzerà il modello 730/2013 o l’Unico 2013. Di contro, per chi concede in locazione un appartamento uso abitazione vi è la possibilità di ridurre il carico fiscale optando per il nuovo regime tributario della cedolare secca che consente di tassare il reddito da locazione con l’aliquota fissa del 21% o addirittura del 19% per gli affitti a canone concordato attraverso accordi locali tra le organizzazioni dei proprietari e degli inquilini. Uno degli aspetti favorevoli della tassazione ordinaria consiste nella riduzione del 15% del reddito imponibile, cioè del canone annuo percepito, beneficio non concesso con la cedolare secca. Ridotta però la deduzione al 5%, la cedolare secca è sicuramente l’alternativa più vantaggiosa, laddove convenga, limitatamente alle locazioni degli appartamenti a solo uso abitativo.

Contributo Servizio Sanitario

Il Fisco ha rivolto la sua attenzione anche sul settore delle assicurazioni dei veicoli. Nell’importo pagato infatti è presente una componente di modesta entità, il contributo al Servizio Sanitario Nazionale, che gli intestatari delle polizze potevano finora portare interamente in deduzione dal reddito. Un importo applicato, su base percentuale, sulle polizze RC auto con cui viene finanziato il Servizio Sanitario Nazionale per coprire le spese sostenute per i feriti e le vittime degli incidenti stradali. Dal 2013, quindi nel modello 730 o Unico del 2014, non sarà più così: viene infatti introdotta una franchigia di 40 euro che per tutti coloro che pagano polizze di importo modesto, con premio annuo inferiore a 380 euro, annullerà la deduzione. La sconto fiscale si applicherà solo per l’importo che eccede l’ammontare di 40 euro. Un ulteriore sacrificio per i contribuenti che frutterà non poco alle casse dell’Amministrazione finanziaria.

 

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Consulenza fiscale di Pasqualino Pontesi, Dottore commercialista.

Articolo pubblicato su “il Quotidiano della Calabria” del 20/01/2013.

 

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Piazza Scala - gennaio 2013