Piazza Scala

 

 

Nulla in questo mondo è certo tranne la morte e le tasse! La nostra vita scorre in parallelo con il Fisco accompagnandoci dall’infanzia alla vecchiaia con imposte e balzelli di ogni genere. Un contribuente, con un reddito medio e due appartamenti in proprietà, che lavora da venti a sessantacinque anni e poi va in pensione, una volta superata la soglia degli ottanta anni, se fa i conti scoprirà di aver pagato oltre duecentomila euro solo per l’Irpef! E questo senza contare tutte le altre tasse che in diversi periodi dell’anno si è costretti a versare nei perentori termini fissati dal rigido calendario fiscale. Recarsi all’appuntamento annuale della dichiarazione dei redditi non è piacevole a nessuna latitudine fiscale del pianeta. Che si chiami modello 1040 (Stati Uniti d’America), o modello 11P (Regno Unito), o modello 2042 (Francia), o Steuererkiarung (Germania) o Kojin-Kakutei Shinkokusho (Giappone) è fuor di dubbio che la denuncia dei redditi rappresenta, per qualsiasi contribuente, un impegno tanto fastidioso quanto gravoso. Le imposte, impopolari in tutto il mondo, lo sono maggiormente nel nostro Paese. In Italia, la stagione della dichiarazione dei redditi, è sicuramente la più lunga del mondo con un sistema tributario tra i più complicati. L’arrivo della primavera dà il via all’estenuante maratona della dichiarazione fiscale che si concluderà in estate inoltrata. In nessun altro Paese c’è un overdose di scadenze ed adempimenti come da noi. La difficoltà nel corretto calcolo dell’imposta, la non semplice compilazione della denuncia fiscale, l’interpretazione delle norme, l’eccessiva produzione di leggi, regole e regolette e, non ultimo, le modifiche a getto continuo di certo non aiutano i cittadini ad orientarsi nei meandri della giungla fiscale. Misurarsi con il modello 730 o con il modello Unico comporta dubbi ed incertezze, ecco perché molti contribuenti si vogliono estraniare dalle problematiche fiscali e si affidano a qualcuno per la corretta compilazione. C’è chi lo fa per avere maggiore sicurezza, chi per inesperienza, chi per un rifiuto verso i numeri e i conti, chi infine perché è quasi obbligato in quanto titolare di un’attività imprenditoriale o commerciale o di una società. Individuare l’esperto non è semplice, e la prima regola fondamentale da rispettare è quella di evitare i dilettanti. Si tratta spesso di parenti, amici e conoscenti che si limitano a certificare il comportamento fiscale del contribuente nell’anno precedente, senza che questi venga consigliato nelle scelte da compiere. Diffidate! Per non parlare poi del collega di lavoro che si dà delle arie sulle proprie conoscenze in materia tributaria. Saranno sicuramente disponibili e generosi ma il rischio che commettano errori è certamente elevato. Ad ognuno il proprio mestiere! Orientarsi nella giungla della tassazione tra aliquote, detrazioni, deduzioni, versamenti ed adempimenti vari non è per niente semplice anche per i professionisti del Fisco. La complessità delle regole e la rapidità degli interventi normativi che rappresentano purtroppo una costante difficilmente consentono, a chi non si dedica a tempo pieno alle problematiche tributarie, di essere a conoscenza delle ultime novità. E, si sa, che “chi sbaglia paga” ed anche un piccolo errore può costare caro. Ed allora, se volete dormire sonni tranquilli rivolgetevi ai dottori commercialisti, esperti contabili, consulenti del lavoro, tributaristi e nei casi più semplici ai patronati. Se optate per il professionista accertatevi che sia iscritto presso il proprio Ordine di appartenenza e quindi abilitato ad esercitare la libera professione.

 

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Consulenza fiscale a cura di Pasqualino Pontesi, Dottore commercialista.

Articolo pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”  -   17/3/2013


 

 

 

 

 

 

Cosenza - Monumento a Bernardino Telesio, Filosofo e naturalista.

 

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Piazza Scala - marzo 2013