Piazza Scala

 

 

7 giugno 2013

Articolo tratto da DIRITTO E REALTA’: UN DIFFICILE RAPPORTO

Il Blog di Riccardo Pallotta

 


Riccardo Pallotta


Ieri la Corte Costituzionale ha “smontato” un’altra parte delle manovre finanziarie del precedente Governo che avevano imposto dei prelievi tributari “mascherati” a carico dei soliti noti (i titolari di redditi da lavoro o pensioni) 

La sentenza 116/2013 ha chiarito (per la terza volta in poco più di sei mesi) che la crisi finanziaria non può e non deve giustificare prelievi coattivi: a) irragionevoli nella misura; b) non proporzionali rispetto alla capacità contributiva e, soprattutto c) iniqui nella loro distribuzione tra i cittadini.

 

Le sue cristalline motivazioni (che invito tutti a leggere sul sito della Corte Costituzionale) danno ampia e irrefutabile base giuridica ad una osservazione di senso comune:
se i redditi di pensione rappresentano nulla più che dei redditi di lavoro “differiti”, non esiste alcun valido motivo che possa giustificare l’obbrobrio giuridico costruito dal Legislatore del 2010/2011, in forza del quale, un cittadino (pur non in “ristrettezze economiche”) che guadagnava più di 200.000 euro ma meno di 300.000 euro, soggiaceva ad un prelievo straordinario differenziato a seconda che la fonte del suo reddito fosse la pensione (prelievo € 18.000) un lavoro dipendente pubblico prima della sentenza C. Cost. 223/12 (prelievo € 15.500) o un lavoro dipendente privato (prelievo ZERO).

 

E non c’entra nulla tutto il battage negativo sui “pensionati d’oro”, perché qui si parla, molto più semplicemente di eguaglianza sostanziale e progressività dell’imposta: se sacrifici devono esserci (e sottolineo SE), allora questi devono essere:
1) correttamente quantificati;
2) equamente ripartiti.

 

Altrimenti, sono – semplicemente – sbagliati, prima ancora che giuridicamente iniqui.

In conclusione, penso di poter dire – senza tema di smentita – che è anche questo modo miope ed ignorante (in senso tecnico) di immaginare e scrivere le norme che ci rende, troppo spesso, “fanalino di coda” in Europa (con buona pace dei troppi “europeisti” della domenica).<<<<<

 

 

Cosenza - Monumento a Bernardino Telesio, Filosofo e naturalista.

 

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Piazza Scala - giugno 2013