Piazza Scala

 

 

Cosenza - Monumento a Bernardino Telesio, Filosofo e naturalista.

 

 

Consulenza fiscale a cura di Pasqualino Pontesi, Dottore commercialista.

 

 

IL codice fiscale rappresenta lo strumento di identificazione delle persone fisiche e dei soggetti diversi dalle persone fisiche nei rapporti con il Fisco consentendo inoltre lo scambio di informazione tra le banche dati degli enti e delle amministrazioni pubbliche. Il Fisco è in grado di identificare con esattezza il contribuente e di seguirne molte operazioni nel corso degli anni sapendo, ad esempio, se si è proprietari di immobili o si è in fitto, quali eredità si è ricevuto, se vi è stato l’acquisto o la vendita di alcuni beni particolarmente rilevanti ai fini fiscali come fabbricati e terreni e quanto si dichiara in sede di denuncia dei redditi. Risulta inoltre indispensabile anche per altre operazioni quali ricevere lo stipendio, registrare atti pubblici, aprire un conto in banca eccetera.

Come si determina

Il codice fiscale è formato da un’espressione alfanumerica di sedici caratteri secondo il seguente ordine: tre caratteri alfabetici per il cognome; tre caratteri alfabetici per il nome; due caratteri numerici per l’anno di nascita, per la precisione le ultime due cifre; un carattere alfabetico per il mese di nascita: A= gennaio, B= febbraio, C= marzo, D= aprile, E= maggio, H= giugno, L= luglio, M= agosto, P= settembre, R= ottobre, S= novembre, T= dicembre; due caratteri numerici per il giorno di nascita e per il sesso: per i maschi si indica il numero di nascita e se questo è formato da una sola cifra lo si fa precedere dallo zero (con i numeri che vanno da 01 a 31); per le femmine il numero del giorno deve essere aumentato di quaranta unità (con numeri che vanno da 41 a 71), in questo modo risulta agevole determinare il sesso del contribuente; quattro caratteri di cui uno alfabetico e tre numerici per il comune e lo Stato estero di nascita, ogni comune è dotato di un proprio codice; il sedicesimo ed ultimo carattere alfabetico serve per il controllo meccanografico e viene determinato con complessi criteri indicati dalla legge.

Omocodia

Si verifica quando due o più persone hanno lo stesso codice. I casi di omocodia si sono moltiplicati con l’aumento degli immigrati. Chi, ad esempio, è nato in Cina e ha nome e cognome identico a quello di un suo connazionale e con la data di nascita sconosciuta non lo si riesce a distinguere nemmeno per il luogo di nascita. Infatti, per i nati all’estero, viene riportato il codice dello Stato di nascita invece del codice catastale del Comune. Un altro caso di omocodia riguarda i cittadini arabi che hanno nome e cognome diversi ma in cui ricorrono identiche vocali e consonanti. Un ulteriore problema riguarda i segni diacritici che modificano la pronuncia. Il codice fiscale viene infatti calcolato sul nome traslitterato. I soggetti omocodici comportano notevoli problemi gestionali e complicazioni nella vita pratica dovuti alla confusione generata dalla identità dei dati anagrafici con conseguente sovrapposizione di informazioni nelle banche dati. Il codice fiscale dovrà prima o poi cambiare. La crescente presenza di immigrati extracomunitari con omonimie, luoghi e date di nascita generici hanno fatto squillare il campanello d’allarme. Si prospetta quindi l’ipotesi di abbandonare l’attuale struttura di sedici caratteri alfanumerici per passare a un codice soltanto numerico senza alcun collegamento con i dati anagrafici. L’obiettivo è di avere un’unica tessera multifunzione in sostituzione dell’attuale tessera sanitaria che, come noto, ospita il codice fiscale.

 

Pasqualino Pontesi

 

 

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Articolo pubblicato su “il Quotidiano della Calabria”  

 

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Piazza Scala - ottobre 2013