Consulenza fiscale a cura di Pasqualino Pontesi, Dottore commercialista.

Articolo pubblicato su “il Quotidiano del Sud” di domenica 29 novembre 2015

 

 

Oggi scade l’acconto Irpef

Il 30 novembre è l’ultimo giorno utile per il versamento della seconda o unica rata Irpef. Si tratta di un appuntamento ormai consolidato per milioni di contribuenti che, ancora una volta, devono mettere mano al portafogli ed effettuare il relativo pagamento. Oltre all’Irpef vanno versati anche l’acconto Irap per chi ha un’attività in proprio, Ivafe per gli investimenti all’estero, Ivie per gli immobili oltre frontiera e la cedolare secca sulle locazioni degli appartamenti. Chi ha compilato il modello 730 non deve effettuare alcun calcolo. L’imposta infatti è trattenuta, se dovuta, da chi presta l’assistenza fiscale direttamente in busta paga o sul rateo di pensione. L’acconto Irpef è da versare se al rigo RN34 “Differenza” del modello Unico 2015 vi è un importo pari o superiore a 52 euro. In particolare, se l’importo è compreso tra 52 e 257 euro bisogna calcolare il 100% di quanto riportato ed effettuare il versamento con l’impiego del modello F24, inserendo 4034 come codice tributo. Se, invece, l’importo del rigo RN34 è superiore a 258 euro, considerato che la prima rata doveva essere stata pagata entro il 16 giugno o il 6 luglio per i contribuenti sottoposti agli studi di settore, è sufficiente calcolare il 100% di rigo RN34 e sottrarre quanto già versato. La differenza corrisponde all’importo da pagare entro domani. Una precisazione: chi ha effettuato il pagamento del primo acconto dal 17 giugno al 16 luglio o se soggetto agli studi di settore al 20 agosto, non si dimentichi che la cifra versata comprendeva anche la maggiorazione dello 0,4%. Sulla delega di pagamento F24 questa somma non andava evidenziata a parte pertanto, per determinare l’esatto versamento, è necessario togliere la maggiorazione dall’importo dalla prima rata. E’ invece esonerato dal versamento dell’acconto chi da quest’anno ha iniziato una nuova attività, considerato che le imposte sui redditi del 2015 si pagheranno con la prossima dichiarazione; i dipendenti e i pensionati che nel 2014 avevano soltanto redditi da dipendenti o assimilati e che nel 2015 hanno percepito altri redditi quali, ad esempio, acquisto di un immobile, dividendi eccetera verseranno l’imposta dovuta nel 2016; gli eredi della persona deceduta, ovviamente per i soli redditi del defunto. Per quanto invece riguarda il versamento, i titolari di partita Iva lo devono effettuare con l’utilizzo del modello F24 e con sole modalità telematiche. I contribuenti non possessori di partita Iva possono, invece, impiegare l’F24 cartaceo, da presentare presso un qualsiasi istituto di credito o ufficio postale, solo se il totale da versare non eccede 1.000 euro. Tutti i contribuenti devono invece saldare il conto con invio online se l’importo da pagare è superiore a 1.000 euro, o in caso di F24 con compensazione e saldo diverso da zero anche se inferiore a 1.000 euro.<<<<<

 

 

 

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