Consulenza fiscale a cura di Pasqualino Pontesi, Dottore commercialista.

Articolo pubblicato su “il Quotidiano del Sud” di domenica 08 novembre 2015

 

 

Una valanga di avvisi bonari

In arrivo dal Fisco oltre 220mila comunicazioni ad altrettanti contribuenti per avvisarli della presenza di anomalie nella compilazione della dichiarazione dei redditi. I destinatari sono anche chi non l’ha presentata, pur avendo percepito più redditi da lavoro dipendente o da pensione da differenti sostituti (datori di lavoro o enti pensionistici) i quali non hanno effettuato il conguaglio delle imposte. Il Fisco, pertanto, li invita a verificare la propria posizione e a mettersi in regola senza incorrere in controlli formali. Tali irregolarità, venivano in passato rilevate a distanza di anni, con conseguente irrogazione di sanzioni elevate. Ora in virtù della precompilata, improntata sulla tecnologia tanto da permettere all’Amministrazione finanziaria di effettuare più velocemente i controlli, il contribuente che riceve l’avviso preventivo può facilmente rimediare. Chi pertanto riceve la missiva, e si rende conto che doveva presentare la dichiarazione dei redditi, può utilizzare il modello Unico impiegando l’istituto tributario del ravvedimento operoso che consente una significativa riduzione delle sanzioni. Se la dichiarazione viene trasmessa entro il 29 dicembre 2015, il Fisco la considererà valida ma applicherà una sanzione da 258 a 1.032 euro, aumentabile fino al doppio nei confronti dei contribuenti obbligati alla tenuta delle scritture contabili. Nessun panico! Si può sempre evitare tale sanzione, se entro lo stesso termine di scadenza si versa spontaneamente la sanzione ridotta di 25 euro, pari a un decimo di 258 euro. Il pagamento va effettuato con il modello F24, codice tributo 8911, indicando come periodo di riferimento l’anno 2015. Analogamente, anche per i tributi non versati nei termini, si può sempre utilizzare il ravvedimento operoso. Ulteriori 65mila comunicazioni sono state poi inviate ai contribuenti su possibili irregolarità commesse negli adempimenti dichiarativi Iva 2014, con l’opportunità di poter rimediare a dimenticanze od omissioni. La comunicazione arriva all’indirizzo di Pec o a mezzo posta ordinaria nel caso di Pec non attiva o non registrata nei pubblici elenchi. Nella lettera vengono annotate le informazioni emerse dal confronto tra la comunicazione annuale dei dati Iva e la dichiarazioni ai fini Iva per l’anno 2014, da cui risulterebbe la mancata presentazione della dichiarazione Iva. Se il contribuente, per qualsiasi comunicazione prevenuta, ritiene di essere in regola potrà chiedere l’annullamento componendo il numero telefonico 848.800.444 dal lunedì al venerdì, dalle ore 9 alle 17, e il sabato dalle 9 alle 13, al costo della tariffa urbana a tempo o recandosi presso un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate esibendo la documentazione attestante la correttezza della propria dichiarazione.<<<<<

 

 

 

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