Cosenza, veduta del Centro Storico

 

 

Autunno con il modello 730
 

 

Nel mese di novembre l’acconto Irpef busserà alle tasche del contribuente. Per evitare scompensi dell’ultima ora, il Fisco concede la possibilità di ridurre o azzerare l’importo. Per coloro che hanno presentato il modello 730 il tempo stringe, poiché per sfruttare questa chance è necessario inoltrare al proprio sostituto d’imposta, datore di lavoro o ente pensionistico, una apposita comunicazione entro il 30 settembre. L’occasione è propizia per chi già sa che nel 2014 guadagnerà meno dell’anno scorso. Lavoratori dipendenti e pensionati che hanno quindi presentato il 730/2014 e ritengono di dover pagare per il 2014 imposte inferiori a quelle del 2013, hanno facoltà di recedere in tutto o in parte a versare, se dovuto, l’acconto Irpef che verrà trattenuto sulla busta paga o sul rateo di pensione novembrino. Le motivazioni della riduzione del reddito possono essere causate da un calo delle entrate in quanto un reddito consistente, indicato nell’ultima dichiarazione, è venuto meno. E’ il caso di chi da quest’anno ha venduto un immobile o non deve più dichiarare la riscossione dell’affitto di un appartamento, anche per via del nuovo istituto tributario della cedolare secca. La motivazione più frequente è, il più delle volte, dovuta all’insorgere di rilevanti spese che danno diritto a deduzioni o detrazioni con conseguente diminuzione dell’Irpef da versare quali, ad esempio, la sottoscrizione di un mutuo ipotecario per l’acquisto della prima casa, gli interventi di recupero del patrimonio edilizio e del risparmio energetico. E’ pertanto necessario simulare una vera e propria dichiarazione dei redditi e rideterminare l’importo della seconda rata d’acconto in base ai redditi che si prevede di conseguire nel 2014. In pratica, bisogna effettuare in anticipo i calcoli della prossima denuncia dei redditi. Una operazione non semplice! Per evitare errori è sempre bene rivolgersi ad un professionista. Se dal computo risulta che l’importo ottenuto è inferiore a quello risultante dal 730/2014 o addirittura l’acconto non va versato, bisogna informare il sostituto d’imposta. La comunicazione, redatta su un semplice foglio di carta, va inoltrata entro il 30 settembre, nella quale il contribuente manifesta la volontà di pagare l’acconto in misura inferiore a quella stabilita o di non versarlo affatto. Una copia è bene che venga conservata, meglio ancora se accompagnata dalla prova dell’avvenuta consegna. La comunicazione, anche se il modello è stato presentato al Caf, va sempre inviata al sostituto d’imposta che ha l’obbligo di accettarla senza sollevare alcun tipo di obiezione. Chi scoprirà di aver sbagliato i propri calcoli potrà tuttavia regolarizzare la propria posizione con il ravvedimento operoso che consente di correggere i propri errori attraverso il pagamento di sanzioni ridotte.<<<<<

 

Consulenza fiscale a cura di Pasqualino Pontesi, Dottore commercialista.

Articolo pubblicato su “il Quotidiano della Calabria” del 21/9/2014

 

 

 

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Piazza Scala - settembre 2014