Cosenza, veduta del Centro Storico
Integratori alimentari e fisco
E’ sempre più diffuso l’utilizzo degli integratori alimentari ai quali
vengono attribuiti capacità complementari e a volte anche sostitutive di
quelli dei farmaci. Circostanza che potrebbe far ritenere che le somme
sostenute per l’acquisto di tali prodotti possano essere portate in
detrazione a titolo di spese sanitarie. L’Agenzia delle Entrate si è però
espressa con parere differente. Anche se prescritti da un medico, gli
integratori alimentari non consentono in occasione della compilazione della
dichiarazione dei redditi, di ottenere sconti Irpef perché non equiparati ai
medicinali. Gli integratori sono commercializzati come prodotti
esclusivamente alimentari e presentati quindi come tali. Il loro uso è
finalizzato solo ad un miglioramento degli apporti nutrizionali e la stessa
composizione li inserisce nell’area alimentare e non medicinale. La loro
etichettatura non attribuisce né qualità terapeutiche né capacità di
prevenzione o cura delle malattie. Di conseguenza, gli acquisti, anche se
avvenuti con prescrizione medica, sono esclusi dalla detrazione del 19%
riconosciuta esclusivamente alle sole spese sanitarie.
Box auto
L’acquisto di un’autorimessa di nuova costruzione rientra tra i benefici
previsti per le spese relative ad interventi di recupero del patrimonio
edilizio. Affinché la detrazione fiscale del 50% sia fruibile, l’autorimessa
di pertinenza all’unità immobiliare, deve essere direttamente acquistata dal
costruttore e non da privati o da imprese non identificate nella figura del
costruttore. Il pagamento deve avvenire solo a mezzo di bonifico bancario o
postale dal quale deve risultare: la causale del versamento, il codice
fiscale del soggetto che effettua il pagamento, il codice fiscale o numero
di partita Iva del beneficiario del pagamento.
Truffe rimborsi fiscali
Ancora una volta numerosi contribuenti sono stati invitati, da parte di
presunti dipendenti dell’Agenzia delle Entrate o di altri enti pubblici, a
fornire tramite mail gli estremi dei propri conti bancari o postali, ai fini
dell’accreditamento di rimborsi d’imposta. Diffidate, è una operazione
truffaldina! Nessuno può chiedervi tali informazioni. La richiesta delle
coordinate bancarie avviene solo tramite comunicazione scritta che vi invita
a riconsegnare l’apposito modulo, debitamente compilato, presso l’Agenzia
delle Entrate, un ufficio postale o eventualmente ad inviare le informazioni
richieste al sito www.agenziaentrate.it alla voce “servizi disponibili”.
L’Amministrazione finanziaria ribadisce, per l’ennesima volta, che non
richiede mai dati sulle carte di credito né tantomeno invia comunicazioni
via mail relative ai rimborsi.
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Consulenza fiscale a cura di Pasqualino Pontesi, Dottore commercialista.
Articolo pubblicato su “il Quotidiano della Calabria” dell’11/5/2014
Piazza Scala - maggio 2014