dal libro "La dignità della persona umana e le leggi sul volontariato" di Giuseppe Bardone

 

Lo scorso mese di aprile abbiamo presentato il libro del collega ex Comit Giuseppe Bardone "La dignità della persona umana e le leggi sul volontariato" (visualizza la pagina)  edito da "Edizioni Scientifiche Italiane spa" (www.edizioniesi.it): siamo ora lieti di presentarvi - su autorizzazione di Giuseppe e del suo editore - un capitolo del volume. 


 

I PRINCIPI DEL VOLONTARIATO NEL MAGISTERO DI BENEDETTO XVI

Benedetto XVI ha affrontato più volte nel corso del suo lungo magistero il tema dell’importanza del Volontariato nella società contemporanea. Tale tema peraltro è stato sviluppato in modo sistematico durante il suo viaggio apostolico in Austria del 2007 e più di recente nel corso della udienza alla “Protezione Civile Italiana”. Come riferito dall’«Osservatore Romano» del 10-11 settembre 2007 (p. 13), nel corso del viaggio apostolico in Austria il Pontefice ha incontrato domenica 9 settembre 2007 il mondo del Volontariato al “Wiener Konzerthaus” di Vienna alla presenza del Presidente della Repubblica austriaca Heinz Fischer e dell’Arcivescovo di Salisburgo Mons.  Alois Kothgasser.

Più di recente il Pontefice ha riproposto lo stessa tema a Roma durante l’incontro con la protezione civile italiana il 6 marzo 2010 nell’Aula Paolo VI.

Nel  viaggio apostolico in Austria Benedetto XVI ha dichiarato prima di tutto di essere felice di incontrare persone che nella nostra società cercano di dare al messaggio del vangelo un volto e di essere ammirato per il generoso impegno nel volontariato di tante persone di diversa età. Per molti e una questione d’onore impegnarsi volontariamente per gli altri, per un’associazione, per un’unione o per determinate situazioni di bene comune, tale impegno è un’occasione per formare la propria personalità ed inserirsi nella vita sociale.

Riflettendo sulle motivazioni che spingono ad una disponibilità ad un’attività volontaristica il Papa ha affermato che le idee e le iniziative personali si collegano ad un fattivo amore del prossimo cosicché il singolo è integrato in una comunità che lo sostiene.

Circa il tema dei rapporti tra associazioni e Stato il Pontefice ha dichiarato che se il Volontariato consiste anche in piccoli e grandi servizi e fatiche che non sempre danno nell’occhio, l’amore del prossimo non si può delegare e lo Stato e la politica non possono sostituirlo anche se sono tenuti a creare condizioni generali favorevoli all’impegno personale dei volontari. Questi non sono ‘tappabuchi’ della rete sociale, ma persone che contribuiscono al volto umano e cristiano della nostra società. Il volontariato è un cammino senza la solita domanda circa l’utilità ed il profitto, un atteggiamento che i Santi hanno indicato con la loro vita, un percorso che rende aperti alle necessità dell’altro, alle esigenze della giustizia, della difesa della vita e della salvaguardia del creato.

L’impegno a titolo gratuito ha molto a che fare con la Grazia e per quanto diverse e molteplici possono essere le motivazioni e le vie dell’impegno volontaristico, alla base di tutte sta in fin dei conti quella profonda comunanza che scaturisce dalla gratuità, come è stato ribadito dalla enciclica Deus Caritas est. Tale logica della gratuità è collocata al di là del semplice dovere e potere morale.

Benedetto XVI ha poi dichiarato che il progresso e la dignità di una società dipendono sempre proprio da quelle persone che fanno più del loro stretto dovere; l’uomo infatti è molto più di un semplice fattore economico da valutare secondo criteri economici. L’impegno volontaristico è un servizio alla dignità dell’uomo fondata nel suo essere creato ad immagine e somiglianza di Dio.

A tale proposito il Papa ha citato Ireneo di Lione, vissuto nel II secolo, che nella sua opera  Adversus haereses  ha detto «La gloria di Dio è l’uomo vivente e la vita dell’uomo è la visione di Dio». Nicola Cusano nella sua opera sulla visione di Dio ha sviluppato questo pensiero affermando nel suo volume De visione Dei che: «Poiché l’occhio è là dove si trova l’amore, sento che Tu mi ami... Il Tuo guardare, Signore, è amare... Guardandomi, Tu, Dio recondito, Ti fai scorgere da me... Il Tuo guardare è vivificare... Il tuo guardare significa operare».

Le persone impegnate gratuitamente conferiscono al prossimo considerazione, ricordano la dignità dell’uomo e suscitano gioia di vita e speranza. Gli esponenti del volontariato sono custodi ed avvocati dei diritti dell’uomo e della sua dignità.

Il messaggio evangelico propone la vicinanza umana, la solidarietà, la condivisione del tempo e dei beni materiali. Perciò «quanti operano nelle Istituzioni caritative della Chiesa devono distinguersi per il fatto che non si limitano ad eseguire in modo abile la cosa conveniente al momento - importante anche questo -, ma si dedicano all’altro con le attenzioni suggerite dal cuore... Questo cuore vede dove c’è bisogno di amore ed agisce in modo conveniente. Infine il comandamento dell’amore di Dio e del prossimo ci ricorda che a Dio stesso, mediante l’amore del prossimo, noi cristiani tributiamo l’amore».

La partecipazione alle situazioni ed alle necessità degli uomini conduce ad un «nuovo» stare insieme ed opera pro-ducendo senso. Così il servizio gratuito può aiutare a far uscire le persone dall’isolamento ed a integrarle nella comunità.

Benedetto XVI ha poi ricordato la forza e l’importanza della preghiera per quanti sono impegnati nel lavoro caritativo. La preghiera a Dio e via di uscita dall’ideologia o dalla rassegnazione di fronte all’illimitatezza del bisogno. I cristiani, pur immersi come gli altri uomini nella drammatica complessità delle vicende della storia, rimangono saldi nella certezza che Dio è Padre e ci ama, anche se il suo silenzio rimane incomprensibile per noi (Deus Caritas est, 38).

Il Pontefice ha concluso dichiarando che quando uno non fa solo il suo dovere nella professione e nella famiglia - e per farlo bene ci vuole già molta forza e un grande amore -, ma s’impegna inoltre per gli altri, mettendo il suo prezioso tempo libero a servizio dell’uomo e della sua dignità, il suo cuore si dilata. I volontari non comprendono il concetto di prossimo in modo stretto; essi riconoscono anche nel «lontano» il prossimo che da Dio è accettato e che, con il nostro aiuto, deve essere raggiunto dall’opera di redenzione compiuta da Cristo. L’altro, il prossimo nel senso del vangelo, diventa per noi come un partner privilegiato di fronte alle pressioni e costrizioni del mondo in cui viviamo. Chi rispetta la «priorità del prossimo», vive ed agisce secondo il Vangelo e prende parte alla missione della Chiesa, che sempre guarda l’uomo intero e vuol fargli sentire l’amore di Dio.

Secondo quanto è riferito dall’«Osservatore Romano» del 7 marzo 2010 Benedetto XVI ha ricevuto il 6 marzo del 2010 nell’Aula Paolo VI del Vaticano 7000 volontari della Protezione civile italiana, Molti di loro si sono impegnati nelle zone colpite dal sisma dell’Abruzzo, molti hanno offerto la loro opera nel corso di importanti eventi come la Giornata mondiale della gioventù a Roma nel 2000, le esequie di Giovanni Paolo II nel 2005 e l’Agorà dei gio-vani a Loreto del 2007. All’inizio dell’udienza il capo del dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, ac-compagnato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri Gianni Letta, ha salutato il Papa affermando che «è impossibile quantificare i frutti della disponibilità, della solidarietà e dell’avvicinarsi con amore e rispetto al prossimo in difficoltà. Dato che la cifra caratteristica del volontariato è da rintracciarsi sul piano del  servizio all’altro» Prima dell’arrivo del Pontefice il cardinale Comastri aveva tenuto una meditazione in cui ha paragonato i volontari al buon samaritano del Vangelo, sottolineando che non è il ruolo ma il cuore che rende buona una persona.
Benedetto XVI, dopo avere ricordato alcuni degli interventi svolti dalla Protezione civile in Italia, ha ricordato le parole che aveva rivolto ai volontari il 28 aprile 2009 durante la sua visita in Abruzzo. «Grazie di ciò che avete fatto e soprattutto dell’amore con cui l’avete fatto. Grazie dell’esempio che avete dato». Il Papa ha affermato che i volontari costituiscono una delle espressioni più recenti e mature della lunga tradizione di solidarietà che affonda le radici nell’altruismo e nella generosità del popolo italiano e che il volontariato di Protezione Civile è divenuto un fenomeno nazionale, che ha assunto caratteri significativi di organizzazione e partecipazione. Dato che comprende un milione e trecentomila membri. L’organizzazione per le sue finalità e la sua attenzione ai bisogni ha trovato un adeguato riconoscimento legislativo. Il Papa ha ribadito che gli stessi termini “protezione” e "civile” esprimono la missione dell’organizzazione che è finalizzata a proteggere le persone e la loro dignità nei casi di calamità che colpiscono le comunità. La duplice dimensione della protezione si esprime sia durante l’emergenza che dopo e permettono di formulare una nuova progettualità sociale finalizzata al bene comune. Tale progettualità, ha affermato il Pontefice è espressa dalla figura del Buon Samaritano, delineata dal Vangelo di Luca, che ha mostrato nel momento del bisogno carità, umiltà e coraggio. Benedetto XVI ha ribadito, come nel precedente discorso di Vienna, che l’amore del prossimo non può essere delegato e che lo Stato e la politica, pur attenti ai problemi del welfare, non possono sostituirlo ed ha richiamato il passo della enciclica Deus caritas est in cui afferma. «Non c’è nessun ordinamento statale giusto che possa rendere superfluo il servizio dell’amore. Chi vuole sbarazzarsi dell’amore si dispone a sbarazzarsi dell’uomo in quanto uomo, Ci sarà sempre sofferenza che necessita di consolazione, di aiuto... Sempre ci saranno anche situazioni di necessità materiale nelle quali è indispensabile un aiuto nella linea di un concreto amore del prossimo». I volontari peraltro, ha ribadito Benedetto XVI, non sono “tappabuchi” nella rete sociale, ma persone che veramente contribuiscono a delineare il volto umano e cristiano della società. Senza volontariato, il bene comune e la società non possono durare a lungo, poiché il loro progresso e la loro dignità dipendono in larga misura proprio da quelle persone che fanno più del loro stretto dovere. Anche nella recente udienza del 2010 il Papa ha dichiarato che l’impegno del volontariato è un servizio reso alla dignità dell’uomo, fondata sul suo essere creato a im-magine e somiglianza di Dio, che l’impegno verso il prossimo dilata il cuore di chi opera e che chi ama e serve gratuitamente l’altro come prossimo vive secondo il vangelo e prende parte alla missione della Chiesa, che sempre guarda l’uomo intero e vuole fargli sentire l’amore di Dio. Benedetto XVI ha concluso il suo discorso richiamando l’esempio della Vergine Maria che corse ad aiutare la cugina Elisabetta ed invocando l’intercessione del patrono del volontariato San Pio da Pietrelcina.

Giuseppe Bardone

 

 

Il volume raccoglie nella prima parte alcune recensioni di volumi di Filosofia del diritto pubblicati su alcune Riviste universitarie. Tali libri sono stati redatti dai docenti dell’ Istituto di Filosofia del Diritto dell’Università degli Studi di Milano diretto dal Prof. Mario A. Cattaneo. Altri articoli riguardano il problema dello sviluppo del volontariato in Italia. La seconda parte' del volume è dedicata ai problemi del Volontariato con un breve cenno alla importante Assemblea svoltasi a Roma nel dicembre 2009. di cui viene riportato il documento finale. Viene anche riportato il discorso del Presidente Napolitano pronunciato in tale occasione, la Carta valori del Volontariato e I’analisi del magistero di S.S. Benedetto XI su tale tema.
Nell ‘Appendice vengono riportati con la consulenza del Dr. Mar scotti alcuni testi legislativi e giurisprudenziali sul Volontariato con il testo della Legge quadro italiana 266/91 e la Decisione del Consiglio dell’Unione europea del 27.1 1.2009 sull’Anno europeo del Volontariato del 2011.



Giuseppe Bandone, collega ex Comit, è stato assistente volontario presso la Cattedra di Storia delle Dottrine politiche delle Facoltà di Giurisprudenza e Scienze politiche dell’Università degli Studi Milano. Ha svolto il ruolo di cultore della materia presso la Cattedra di Filosofia del diritto dell’Università degli Studi di Milano diretta dal Prof. Cattaneo e fino al 2006 ha collaborato con il Prof. Cattaneo ed il Prof. Gentile presso la cattedra di Filosofia del diritto dell’Università degli Studi di Padova-Treviso. Svolge attività di pubblicista, tra le sue pubblicazioni ricordiamo Gli studi di antropologia del diritto, in Nuovi sviluppi della sociologia del diritto. Milano 1968: Documentation, Information and Law (con A. Callizia e F. Mollame), Moscow 1069; Le imprese multinazionali in Italia. Aspetti economici, giuridici e sociologici. Salzburg 1077: L'Abbazia di Chiararavalle Milanese, Milano 1989 e. per i nostri tipi Il criticismo kantiano e l’umanesimo giuridico penale di Karl Grolman in Kant e la filosofia del diritto. Napoli 2005.
 

 

 

 

 

 

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Piazza Scala - maggio 2012