Cari ex Colleghi, ogni tanto mi ripresento, dopo aver vissuto qualche esperienza "strana" sulla mia pelle, bancaria, tanto per non cambiare, è un vizio che mi è rimasto per avere il polso della situazione, che poi se non divulgata (la situazione constata), non serve a nulla.
Il 2 dicembre u.s. si è tenuta l'Assemblea Speciale Azioni di Risparmio di IntesaSanPaolo.
Si trattava di eleggere il rappresentante comune di TUTTI gli Azionisti che li rappresenterà nei rapporti con IntesaSanPaolo (az. ord.) specificamente nelle riunioni e/o necessità ricorrenti.
Il Prof. SFAMENI, rappresentante uscente, era pure l'unico in lista.
Come se non bastasse, non aveva preso parte neppure all'assemblea ordinaria del 10 maggio u.s..
Non proprio un biglietto da visita di prim'ordine, direi, per ripresentarsi....
Preparo il mio intervento, ed a parlare sono il 4° ed ultimo.
Peccato che il Prof. SFAMENI non sia presente, giustificato dal dr. Beltratti che presiede l'Assemblea, per altri impegni. Splendido e corroborante parlare con un assente, rivolgergli le domande, riceverne le risposte e poi eleggerlo.
Premetto pertanto, salito alla tribuna, che le richieste riportate nel mio intervento sono rivolte al Dr. Beltratti/Sfameni.

 

 

Signori Azionisti,

Signori rappresentanti del Management di IntesaSanpaolo presenti,

Egregio Prof. SFAMENI 

         Oggi, 2 dicembre 2011, non ho particolari motivi ostativi per accettare e votare il rinnovo della Sua persona quale Rappresentante comune degli Azionisti di Azioni di Risparmio IntesaSanPaolo se non  quelli relativi ai seguenti due punti sui quali richiedo una Sua precisa e decisa presa di posizione, attuale, futura ed irrevocabile:

 

1)   Distribuzione di un dividendo commensurato a quanto approvato nelle Assemblee Ordinari e Straordinaria di IntesaSanPaolo del 10 maggio ultimo scorso;

 

2)   Conversione paritaria, senza sovrapprezzo delle attuali Azioni di Risparmio (ancorché n.c.) in Azioni Ordinarie entro una ben precisa e determinata data del prossimo anno 2012, per esempio un mese dopo l’Assemblea Ordinaria (o Straordinaria…) di IntesaSanPaolo prevedibile nel Maggio 2012, … operazione per altro già richiesta da precedenti Assemblee Speciali e ribadita da Lei stesso nell’attuale lettera/relazione agli Azionisti.

 

Su questo secondo punto, preciso che il sottoscritto, come altri Azionisti, aveva già richiesto in precedenti Assemblee delle Azioni Ordinarie, in tempi più aulici, la conversione delle risparmio, ed in particolare nello scorso aumento di Capitale, che poteva essere l’occasione, anche d’impatto psicologico sul mercato, stante che le Azioni di Risparmio partecipavano di diritto all’aumento di capitale proposto, approvato e sottoscritto.

Tant’è che mi è sempre stato opposto un deciso rifiuto direttamente dal Prof. BAZOLI, per motivi economici (di costo). 

Aprendo ora sul primo punto, richiamo all’attenzione dei Presenti su quanto il sottoscritto ha fatto verbalizzare con i propri interventi all’Assemblea del 10 maggio u.s. con, tra l’altro, specifico riferimento al Piano d’Impresa 2011/13 e 2011/15, che era stato approvato nel precedente mese di Aprile, ove balenava un miracolo moltiplicatorio dei pani e dei pesci, in quanto a fronte di un aumento di capitale immediato di 5 miliardi di Euro (comprensivo di sovrapprezzo) veniva configurata nel triennio 2011/13 una distribuzione di dividendi pari a 5,3 miliardi, per passare nel quinquennio 2011/15 ad una somma pari a 13,5 miliardi. 

Il che sarebbe equivalso ad un ritorno d’investimento complessivo del 270 % che riparametrato nel quinquennio avrebbe portato ad un rendimento del 54 % per annuo… 

Queste cifre, rapportate alla preventivata distribuzione di un dividendo lordo cumulato complessivo previsto nel triennio 2011/13 di 5,3 miliardi, equivarrebbero a 32 centesimi virgola 25 per azione nel triennio, pari rispalmato a posteriori, a 10 centesimi virgola 75 per anno…ammesso e non concesso.

Il che porta a raffrontare il dividendo distribuito quest’anno con quello teorico alla fine del triennio, passando dagli attuali  8 centesimi per azione ordinaria e  9.1 delle risparmio ai futuribili 10.75 per anno, sempre rispalmati ma dopo 3 anni.

Se poi il raffronto viene considerato sul quinquennio operativo del piano stesso, i 13,5 miliardi di interessi da distribuire fatti comparire nel Piano d’Impresa che è stato approvato, portano il dividendo complessivo a 82 centesimi virgola 14, con un valore di dividendo singolo annuo, a posteriore, di 16 centesimi virgola 42. ’NA  VERA   APOCALISSE….! ….Come ho fatto verbalizzare nel mio intervento. 

Ed infatti OGGI sono a chiedere a Lei, Egr. Prof. SFAMENI, e soprattutto a Chi presenzia del Management Intesa San Paolo, quali reali possibilità ci siano di una distribuzione di dividendi consoni al piano d’impresa prospettato ed approvato. 

? O addirittura è in dubbio LA DISTRIBUZIONE del dividendo stesso?  

? Dobbiamo pertanto attendere la fine del triennio per riscontrare la realtà della parte triennale del piano proposto, approvato, e constatare la veridicità o meno delle cifre proposte e sopra esposte e per ora soprassedere? 

? E adesso, se qualcosa non quadra, le colpe si scaricano su Chi ormai non c’è più al timone (che comunque da Solo assolutamente non comandava) o sull’andamento generale… dimenticando che è CHI siede nella stanza dei bottoni che ha la facoltà di guidare e scegliere il percorso da seguire...?  

Ritengo che cifre e parole abilmente buttate in pasto agli Azionisti NON bastino a soddisfare la Loro necessità di remunerazione del capitale investito.

Pertanto chiedo due risposte precise, concise e impegnative. 

A verbale, del quale se ne richiede copia. 

Franco Raviola         02/12/2011

 

 

La risposta è che tutto verra ribaltato al Rappresentante assente.
Quanto poi al dividendo prospettato con l'approvazione del piano d'aziendadi Aprile 2011, il dr. Beltratti asserisce che nulla è mutato, e tale piano è sempre valido.

Replico, sempre sottolineando che pronuncio Fameni ma parlo a Beltratti.

 

Replica. Assemblea Speciale Az. di Risp. 

Prendo atto, come dovuto, di quanto mi è stato risposto. 

NON  Concordo  dissento  in parte su quanto è stato il succo della Vostra disamina. 

Esiste una chiara mancanza di liquidità che spinge il Mercato a deprezzare il valore dei titoli della Banca, indipendentemente dall’abilità (ammessa e non concessa) dei timonieri che la governano, e dal fatto che i suoi parametri siano regolari e rientrino in quelli richiesti dalla BCE. 

La Banca, primaria in Italia, riflette la situazione dello Stato Italiano, e su questo penso di non poter avere dinieghi, in quanto mentre lo Stato deve compiere operazioni in debito per soddisfare le necessità dei propri abitanti (vedi costi fittizi agli utenti della sanità. trasporti, assistenza… etc.), la Banca – non essendo un ente morale e quindi avendo fini di lucro - deve mirare al profitto per il proprio bene e quello degli azionisti, che eleggono un gruppo dirigente a questo precipuo scopo, che si estrinseca sia nella distribuzione del dividendo che nel valore commerciale delle proprie quote di capitale, cioè la quotazione del titolo in borsa

Questo quindi è lo scopo, il motivo, per cui oggi, noi azionisti, dal microscopico sottoscritto al maxi investitore, siamo qui: per indirizzare CHI ci dovrà rappresentare  a perseguire, nelle dovute sedi e con consoni mezzi, i due precipui principi sopra richiamati. 

Manca liquidità, base assoluta del sistema bancario, mentre a giugno c’è appena stato un aumento di capitale che ha portato 5 miliardi nelle casse di IntesaSanPaolo, che si sono volatilizzati, mentre il REPORT ufficiale al 30 settembre 2011 evidenzia una raccolta da Clientela diminuita del 7,5 % (con tendenza negativa). 

Per contro IntesaSanPaolo è la PRIMA banca in Italia per possesso di BTP (sempre al 30 settembre oltre 63 miliardi)…, oltre ad altri titoli del debito pubblico, il che potrebbe voler anche dire, forse, remunerazione degli impieghi certi… ma di quando in qua il Debito Pubblico è un impiego certo, più garantito di un’esposizione privata/industriale che è maggiormente remunerativa? 

Quanto detto non ha alcun senso pratico ne in micro né in  macro economia. 

Delle DUE l’una:

         o la Dirigenza ha deciso, volente o nolente, oppure ha ricevuto l’ordine, di sostenere gli oneri dello Stato per motivi tecnico-politici a fronte di rassicurazioni sul capitale investito…perché se non ci sono certezze successive per il rimborso dei capitali è un suicidio controllato….

         o interessi diretti/privati del management hanno condotto a polverizzare in titoli di Stato la liquidità della Banca stessa, contando esclusivamente su di un ritorno particolare…

L’ulteriore versione che la Banca sottoscriva le emissioni di debito Pubblico a scatola chiusa, con la certezza/speranza di ricollocare abilmente tali titoli tra i suoi Clienti, non la prendo in considerazione, stante la mole di obbligazioni rimaste in portafoglio, anche in precedenza. 

Lo so che bastano VOCI sulle Banche Centrali Mondiali per operazioni di liquidità sulla valuta estera per ribaltare la situazione ed infiammare i mercati, ma la BCE non è la FED, e IntesaSanPaolo per prima, non può essere così priva di PROVVISTA, oltre che zavorrata dai titoli del debito pubblico italiano… 

Spetta al Consiglio di Gestione ed al Consiglio di Sorveglianza, nel pieno rispetto delle Loro espresse funzioni, provvedere in merito e condurre la navigazione di questa Banca verso le mete cui tutti noi ambiamo. 

Altrimenti, perché li abbiamo eletti ? 

Pertanto Egr. Prof. SFAMENI faccia da tramite per le richieste avanzate con i membri dei Consigli richiamati. 

Ed alla via così, con una molto più oculata gestione, verso il congruo dividendo prospettato ed il relativo ristabilimento del valore azionario dei titoli IntesaSanPaolo. 

A verbale, del quale se ne richiede copia 

Franco Raviola            02/12/2011

 

La risposta del dr. Beltratti si estrinseca nel confermare che la Banca ha fiducia nello Stato Italiano e che pertanto non ci sono dubbi sulla solvibilità dei titoli obbligazionari italici in portafoglio....
L'assemblea è durata un ora scarsa, ed io ho parlato per poco meno di 20 minuti...
Scusatemi, ma naturalmente ho votato contro il fantasma dell'unico rappresentante in lista, credo con un altro azionista presente...
Elezione votata con oltre il 99% delle azioni presenti.
Ad maiora, cari ex Colleghi.

 

Franco Raviola - 9 dicembre 2011
 

 

 

 

 

 

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