Come correttamente scritto da Mario Auterio, tutti (meno una persona?) hanno capito che il sondaggio "Piazza Scala" aveva carattere unicamente indicativo ed era antecedente e totalmente indipendente dalle due proposte più recenti, che abbiamo poi considerato un buon inizio: l'unico scopo dell'inchiesta era quello di fornire un campione significativo di persone appartenenti alle varie categorie che dicessero "basta, siamo stufi di portare avanti una storia infinita che ci deprime nel morale e nel portafoglio" oppure "continuiamo gli atti legali per altri 10 anni a costo di arrivare alla corte europea". I colleghi hanno scelto la prima alternativa, anche se è chiaro che potremmo essere poi smentiti, come è successo per diversi exit poll, molto più sofisticati dei nostri.
Qualcuno obietta (ma ne eravamo sicuri in quanto le reazioni di questa persona sono molto prevedibili....):

"In questo caso ci sia permesso di criticare non solo la enunciazione del quesito ma anche la interpretazione del risultato. Quanti sono ad esempio i pensionati ante '98 che, essendo beneficiari, secondo la proposta unilaterale dei tre legali, del 100%, anzi di più, hanno detto di Si al sondaggio? Qual è il peso e l’incidenza del voto di coloro ai quali la proposta unilaterale riconosce tutto e di più? Se ti riconoscono tutto (N.d,.R: in realtà i pensionati ante '98 non prendono proprio tutto....), come non essere d’accordo?"
Piazza Scala non ha un database e ovviamente non lo sa ma lo sanno sicuramente le tre associazioni (in particolare l'Anpecomit che dovrebbe avere più di 2500 soci), che al pari di Piazza Scala hanno sicuramente avuto tutte le scelte inviate dai colleghi (ne siamo sicuri in quanto hanno prelevato i due files che ho loro inviato ad abundantiam; se mi verrà fornito il dato sarò ben lieto di pubblicarlo).

Scusate lo sfogo di chi ha ritenuto di operare nel vostro esclusivo interesse; ecco ora quanto ha scritto Mario:

I sondaggisti (?!): Alfredo Izeta 

 

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Caro Alfredo, con il tuo comunicato dell’8 c.m. hai informato dell'esito del sondaggio (606 -  su 626 -  favorevoli ad una transazione, pari al 96%  del campione ) da te lanciato autonomamente il 28/01 u.s. sul quesito:
 

"preferisci una transazione o vuoi continuare le azioni legali in Cassazione ?”
 

Tale sondaggio prescindeva, come da te allora chiaramente  precisato, dai termini di un eventuale accordo ed anzi avevi sottolineato l’opportunità della fattiva partecipazione delle tre Associazioni  (UNP Comit, Anpecomit, Amici Comit),ma il 12 corrente sul tuo sito anche tu (vedi oltre per i “seguaci”) leghi il sondaggio a due proposte, e questo non rispecchia la realtà.

Ora, osserviamo che l’Avv. Iacoviello si è inserito, nell’ambito delle opinioni espresse dagli interessati/opponenti in calce al comunicato di cui sopra, con questo inizio trionfante:

*Il 96% sulla nostra proposta è un risultato fantastico…” . Ma questo non significa alterare la realtà? Per la cronaca,  detta  proposta prospetta la “resurrezione” dell’Accordo UNP/ANPEC del 12/07/2010.

Aggiunge il Legale che

* il credito dei Pensionati ante 98, non essendo stato impugnato dai controinteressati, “è ormai intangibile”. Ma l’Avvocato non assiste  controinteressati ? E se i controinteressati comunque vincessero non ci sarebbe una diversa distribuzione nell’ambito dello Stato Passivo, costituito come noto da € 345 milioni di plusvalenze residue ?

Infine l’Avv. Iacoviello sbandiera “833 originari assistiti” (originari appunto: ora non più tali e quali, dopo una serie di  revoche) per ritenersi portatore di una soluzione  unilaterale: e l’ANPEC ? e l’UNP ?.

Quanto all’Accordo UNP/ANPEC, non si può trascurare che lo stesso:

* si riferiva ad un Piano di Riparto dichiarato nullo(cioè mai esistito)nei tre gradi di giudizio;

* era stato considerato dagli stessi giudici (obiterdicta) non applicabile per varie ragioni;

* coinvolgeva tutti i Pensionati 98/99 (1.096) e varie categorie di Ex Iscritti (5.952) per un totale di 7.048 interessati , con un parziale  “ristoro tagli” di € 70 milioni. Ora, come noto, a fronte degli 8.000  Pensionati ante 98 ci sono soltanto gli opponenti allo Stato Passivo (circa 1.400 fra Pensionati 98/99, Attivi ed Ex Iscritti).

Quindi è di tutta evidenza che l’auspicata transazione è da riformulare fra le parti in gioco, stante anche i quasi 5 anni trascorsi e il ridottissimo numero di aventi titolo a trattare.

Ai Liquidatori la cortesia di fornire con sollecitudine il dettaglio numerico delle varie categorie di opponenti.

Un’ultima battuta: a coloro che si preoccupano di rifare i conti (per cui trovano “comodo” richiamarsi  a quelli dell’Accordo UNP/ANPEC), mi permetto di fare presente che gli attuali computer in un “nanosecondo” elaborano milioni di dati (nel caso specifico la base di riferimento c’è già ) !

Ma l’11 corrente ecco un’altra intervento sul sito Piazza Scala del sig. Sergio Marini (Presidente Amici Comit):

*  anch’egli non correttamente collega il sondaggio  alla  proposta degli Avv. Civitelli/Fasano/Iacoviello;

reitera unilateralmente l’idea di  far gravare il quantum di una eventuale transazione  (già deciso in 15/18 milioni di
  euro al di fuori di qualsiasi accordo tra  le parti in causa !) non  sullo Stato Passivo, ma sugli utili ancora da ripartire;

*  afferma che chi accetta il rischio causa, perde tutto: non è vero, il sottoscritto/Pensionato 1/04/1999 vanta comunque
  verso lo Stato Passivo   un credito   di € 471,70  e poi non sono pessimista  come il sig. Marini !
 

Ma, al di là di qualche battuta,   RIBADISCO  DI ESSERE A FAVORE DI UNA RAGIONATA MA NON “PRECONFEZIONATA” TRANSAZIONE TRA LE PARTI.

Grazie dell’attenzione.
 

13 febbraio 2015 

Mario Auterio

 

""""""""

 

 

 

 

P.S.: per notizia possiamo fornirvi (dato il modesto numero) l'analisi dei 20 colleghi che desiderano proseguire ad oltranza le azioni legali:

- 6 attivi

- 1 anticipato attivo

- 7 pensionati ante '98

- 4 pensionati 98/99

- 2 zainettati

 

S.E.&O.


 

 

 

 

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Piazza Scala - febbraio 2015