Ieri, domenica 27 giugno, ha avuto luogo, come ogni anno, la Mostra dell’Artigianato che, per Feltre, rappresenta un simbolo delle sue tradizioni più seguite non solo dai feltrini, ma anche da tanti turisti provenienti da mezza Italia.  Da parte mia trovo quasi superfluo entrare nei particolari  che si richiamano all’arte della tradizione e dell’innovazione stante il fatto che detta manifestazione si ripete annualmente per cui, da buon veneziano, preferisco  cogliere l’occasione per fare un  abbinamento storico fra Venezia e Feltre, città entrambe collegate da uno stesso denominatore comune: la  storia della Serenissima. Infatti, ieri, per la prima volta, alcuni amici sono partiti da Venezia per fare sfoggio di alcuni abiti del 500, evento che è stato particolarmente apprezzato dai presenti che hanno scattato migliaia e migliaia di fotografia per immortalare le damigelle di un tempo accompagnate dai loro….Dogi della Repubblica di Venezia, pure loro vestiti di tutto punto con gli abiti di allora,  artisti tutti facenti parte del sodalizio “Carnevale di Venezia”. 
Come si sa, nell'apparato nobiliare legato alla liturgia della potenza e della ricchezza, questi personaggi, di cui alle diverse foto da me scattate ieri e quindi “fresche-fresche” , costituivano l’emblema della nobiltà facendo sfoggio  di quanto  di più prezioso possedevano in un'aria di composta solennità ed in un rituale che si inquadrava nelle architetture nel fasto e nel colore tutto orientale della città
.
Uno dei momenti più caratterizzanti e più belli della manifestazione è stato quello della visita al Teatro “La Sena” di Feltre, chiamato la “Piccola Fenice di Venezia”, ove damigelle in costume cinquecentesco, accompagnate dai loro…nobili, hanno voluto rendere onore alla storia della Serenissima.
Feltre: più Venezia di così….?!

Arnaldo De Porti - 28 giugno 2010

 

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