Riceviamo parecchie richieste dai nostri lettori in relazione alla distribuzione delle plusvalenze originatesi nel Fondocomit a seguito della vendita del patrimonio immobiliare.
Parliamo ancora di questo spinoso argomento a seguito di una richiesta di un nostro lettore al collega Gianfranco Minotti, risposta che condividiamo in pieno in quanto una veloce soluzione della vertenza deve necessariamente passare per l'accordo UNP-Anpecomit (da utilizzarsi nella procedura concorsuale per la predisposizione dello stato passivo): l'adozione di altre strade potrebbe portare ad una non augurabile recrudescenza di cause giudiziali e a una ulteriore dilatazione dei tempi di incasso.
Con l'occasione salutiamo lo studio legale Ichino- Brugnatelli che abbiamo avuto modo di trovare più volte (non senza un pò di meraviglia...) tra i nostri lettori: siamo sicuri che la risposta di Gianfranco li interesserà.

Piazza Scala

 

La richiesta a Gianfranco (21 marzo - da G.G.): ci siamo sentiti più volte sul Fondo Pensioni. Ho letto nel sito dell' UNP che per le OO.SS aziendali, per quanto concerne la distribuzione delle plusvalenze, si dovrebbe applicare quello stabilito nello statuto (art 27).
Se ho capito bene questo vuol dire stravolgere completamente sia l'accordo UNP/ANPEC sia il piano di riparto elaborato dal Fondo e bocciato dalla Cassazione.
Sbaglio o mi sono perso qualche cosa? Se si seguisse questa strada come sarebbero ripartite le plusvalenze?

 

Risponde Gianfranco Minotti - 6 aprile: Sono tornato a Milano dopo un periodo di vacanza e provvedo a dare riscontro al Tuo messaggio del 21.3 scorso. L'ipotesi di un richiamo all' articolo 27 dello Statuto del Fondo Pensioni per determinare i criteri distributivi delle attività liquidatorie costituite dalle "plusvalenze" derivanti dalla cessione del patrimonio immobiliare (€ 536 mln.) è stata avanzata da rappresentanti sindacali , ma è sperabile che nei prossimi incontri con i Liquidatori finisca per essere accantonata in quanto la (postuma) pretesa applicazione di detto articolo andrebbe solo a rendere ancor più tormentate le cose. Ed infatti i " pensionati ante '98" , preponderantemente beneficiati dal 'piano di riparto' predisposto dai Liquidatori e definitivamente giudicato nullo per motivi procedurali dalla Corte di Cassazione , subirebbero una rilevantissimo abbattimento delle loro posizioni qualora mai si ponesse in attivazione l'articolo 27 a favore , in primo luogo degli 'attivi' (rimanendo sempre estranei , negli intendimenti dei sindacati , i c.d. 'zainettati', 'esodati' e 'ceduti' ) e poi anche dei "pensionati 98/99" e si creerebbe così una situazione destinata a provocare uno sciagurato effetto moltiplicativo del contenzioso.
E' pertanto da vivamente auspicare che le OO.SS. comprendano come l'unica via idonea a dare una soluzione equa e solidale alle questioni ripartitorie sia quella di valorizzare l' accordo UNP/Anpecomit e forniscano ai Liquidatori i migliori supporti affinché gli stessi siano messi in grado di riproporsi agli organi di vigilanza per avere il benestare a recepire i termini di detto accordo nella redazione dello stato passivo che dovrà essere depositato (in tempi vicini ) presso il Tribunale di Milano.
Qualora invece si insistesse , sventuratamente, da parte delle OO.SS. nel richiedere l'applicazione dell'articolo 27 ritengo che ai responsabili del Fondo [ i quali non penso accederanno a tale richiesta considerato che la tesi dei propri legali di fiducia in ordine all' inoperatività di detto articolo in un contesto liquidatorio ha trovato conforti giudiziali - sentenza del Tribunale di Roma confermata da Corte di Appello in causa tuttora pendente in Cassazione - ] non rimarrà altro che impostare lo stato passivo con gli stessi criteri del 'piano di riparto' : in questa sempre avversa ipotesi gli esclusi in tutto o in parte dalle attribuzioni liquidatorie dovranno promuovere rituali ricorsi se vorranno ancora tentare di sostenere le proprie posizioni.
Voglio continuare a credere nella efficacia della buona volontà e del buon senso.

 

 

 

 

 

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Piazza Scala - aprile 2013