L'articolo, che interessa soprattutto i nostri lettori residenti a Napoli,  ci è stato inviato da Santino De Marco, presidente dell'Associazione Pensionati Carical e Banca Carime Cosenza. Luigi Quintavalle, autore del pezzo, fa parte del Comitato Esecutivo dell'Unione Pensionati del Banco di Napoli. E' anche il Direttore Editoriale della Rivista della stessa UPBN, Senatus, nonché Webmaster del sito:  www.upbn.it

 

Cari amici, voglio rappresentarvi una questione che potrebbe riguardare i pensionati delle vostre associazioni, in particolare, quelli delle ex banche pubbliche interessate dalla privatizzazione del 1990.
Mi riferisco alla liquidazione della pensione definitiva e al conseguente pagamento di arretrati anche cospicui, soprattutto se al pensionamento era connesso un versamento di contributi volontari. Quasi sempre accade che alla liquidazione degli arretrati non segue quella degli interessi legali che spetterebbero, quasi sempre, considerato il notevole ritardo con cui l’Inps liquida le pensioni.
A tal proposito va detto che il ritardo nel liquidare le pensioni, dal 120° giorno successivo al requisito (maturazione del diritto), genera interessi legali da pagare per legge in uno agli arretrati. Tuttavia, nel caso delle posizioni rivenienti dalle ex banche pubbliche, considerato che le banche hanno provvisoriamente anticipato soldi per conto dell’Inps, i veri arretrati vanno quantificati “per differenza” mese per mese e poi su tali evidenze occorre calcolare gli interessi. Per dirla breve, gli interessi vanno calcolati manualmente e, come ormai spesso accade, quando questi conteggi non li fa automaticamente il sistema informativo, non li fa più nessuno!
Almeno questo è quanto accade a Napoli presso la locale sede dell’Inps, ma non siamo a conoscenza di ciò che accade presso le altre sedi.
Per ovviare al problema ci siamo attrezzati per citare in giudizio l’Inps di fronte al Giudice di Pace (a cui recentemente è stata demandata la materia) di Napoli (perché controparte è la Direzione Provinciale Inps di Napoli) e finora stiamo avendo ragione.
Penso che sia un argomento che meriti un approfondimento anche perché si tratta di un contenzioso a bassa rischiosità.
Va soltanto tenuto presente che, sulla questione, un decreto di luglio 2011 ha introdotto il termine triennale di decadenza, a decorrere dal pagamento degli arretrati. In ogni caso, anche per le pratiche più vecchie (max cinque anni dal pagamento), stiamo organizzando l’invio di un atto interruttivo perché a breve potrebbe esserci un rinvio alla Corte Costituzionale e un ulteriore successivo cambiamento nel senso più favorevole ai pensionati.
Per qualsiasi ulteriore informazione o approfondimento, scrivetemi pure:
luigiquintavalle@gmail.com
Saluti a tutti,
Luigi Quintavalle

Napoli, 31 Maggio 2012

 


 

 

 

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