Non posso chiamarlo un giorno
come tanti altri quello che ho trascorso sabato 7 maggio in
un posto che suscita serenità, tranquillità, quasi un
desiderio di colloquiare con l’ascendente. Trattasi di un
sito particolare, definito dai numerosi piloti di parapendio
lì presenti, “forse unico al mondo per le sue
caratteristiche” che richiamano piloti da tutte le parti
d’Europa. E’ una sorta di “panettone” – così è stato
definito da alcuni adepti - dal quale si decolla e quindi
si atterra in una superficie morbida ed abbastanza liscia da
richiamare appunto la crosta di un panettone, dalla cui
superficie ci si può lanciare nel vuoto da quasi tutta la
circonferenza del Monte Avena (BL), 1450 metri di
altitudine, con gli occhi immersi in un panorama
“mozzafiato”, quasi allineato, più o meno, con le cime
della stupenda Valbelluna.
E’ superfluo dire che passare da
una visione delle solite macchine rumorose e inquinanti
della città ad una realtà completamente diversa, fatta da
diversi parapendio che ti lambiscono (v. foto) mentre stai
seduto per terra o in qualche seggiolino di fortuna,
significa vivere in un altro mondo: se poco fa dicevo che in
questa circostanza viene la voglia di colloquiare con il
trascendente, vorrei anche aggiungere che l’ascensione,
attraverso questi miracoli della tecnica, richiama proprio
un contatto fra questa terra e l’infinito.
La curiosità di conoscere
da vicino il parapendio mi ha fatto avvicinare diversi
piloti i quali mi hanno spiegato le tecniche del volo. “
Il parapendio è la macchina volante in grado di trasportare
l’uomo, più leggera che si conosca. Ripreso e modificato, il
paracadute da lancio è diventato una vera e propria ala
direzionabile, si ripete direzionabile, che permette
al pilota di decollare dai pendii montani. Da qui, la
richiesta di rimodificare queste “ali” per aumentarne
l’efficienza aerodinamica e permettere veri e propri voli
sfruttando le correnti d’aria calda “termiche” o le brezze
deviate in alto dai pendii per poter guadagnare quota. In
questo modo, passando da una termica all’altra il volo può
durare per ore e consentire voli di centinaia di chilometri”.
Ritornando in…terra, ho fatte
diverse riflessioni a partire da..Icaro. Di strada se n’è
fatta tanta, rimane sempre tuttavia il sogno di essere
trasportati dall’aria, come le foglie al vento, quasi a
provare quella fantastica sensazione di alleggerimento delle
preoccupazioni che la vita di ogni giorno ci riserva.
Ma questa non è purtroppo l’
umana realtà.
Qui
sotto, alcune foto della giornata, realizzate in un angolo
di questo mondo, forse sconosciuto ai più,
ma di un fascino, vorrei dire mistico,
incomparabile.
Arnaldo De Porti - maggio 2011
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