MANZONI ALESSANDRO
Impiegato presso la Banca Cattolica, Filiale di Brusuglio, al reparto estero per le relazioni con la Francia, tra il 1812 e il 1813.

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Il Manzoni affrontò con notevole intuito molti problemi religiosi, civici e lavorativi e raccolse le varie opinioni in una raccolta di saggi, di lettere, che apparve sotto il nome di

EPISTOLARIO

Lettera di un commesso al Sindacato

Dieci anni faticai, curando la lasciva parola agognata dal capo e solleticando il suo fine erotismo, perchè mi spingesse al traguardo del passaggio da commesso di II a commesso di I. Poi vidi sgomento che la mia nuova autorità scemava poiché, dopo solo tre anni, gli imberbi si ergevano a vantare, per contratto, i miei stessi diritti. Ed ora infine mi è tolta anche questa prerogativa dell’anzianità e sono ricacciato nel numero di una eguaglianza che ho sempre rifuggito, di un livellamento comunistico che appiattisce ogni volontà di lavoro, ogni soddisfazione di vedere riconociuto un mio merito, una mia prestazione, un mio attaccamento all’istituto.

Sindacato, perchè mi fai questo? Preclusa o quasi ogni possibilità di passaggio di categoria da due « premi » settennali, dovrò vegetare in questa categoria, smussare ogni ambizione, tirare a campà, fare il meno possibile, poiché tanto quegli scatti me li danno egualmente e sarei fesso se mi sacrificassi per un avvenire che più non esiste. Sotto l’apparenza di un bene sociale, d’una conquista di categoria, di un atto di giustizia, vi è una concezione politica e non sindacale, che cerca di annullare l’individuo per la comunità, una comunità che non dà nulla, una massa fatta per seguire supinamente, che non abbia più la forza di una iniziativa o di una rappresentatività. Sindacato mio, non è un tradimento il tuo mascherato di bene?

Lettera di un impiegato al Sindacato

Credevo. Speravo. Ti vedevo muovere le masse, risospinte da slogan, assemblee, circolari, verso obiettivi svariati, in un contesto di contraddizioni date dai più diversi tipi di organizzazione bancaria che vede mille Istituti con mille caratteristiche diverse. Una categoria che è tale solo di nome, con un padronato ancora assoluto e potente e conscio della sua forza. Non sindacato, non Partito, non Governo scalfiscono la sua struttura: tutti mangiano bene a questa greppia e non pochi contratti, non poche scomode clausole sono cadute dietro modici compensi. La democrazia dei rinnovi contrattuali è assai discutibile, spesso occasionale, stru­mentalizzata a momenti politici, a convenienze, a compromessi.

La donazione di tempo, energie, interessi personali dei sindacalisti lascia molto a pensare poiché due sole cose muovono l’azione degli uomini: la fede religiosa e l’interesse. Poiché il Sindacato in se stesso non ha questi due elementi essi gli provengono dai partiti che ne muovono le fila. Del resto è cosa da tempo accertata, a dispetto di tutte le affermazioni di piazza. E le riforme risentono di questo indirizzo economico, politico, sociale ed ideologico dei partiti e vengono dirette a questo scopo, sotto l’ammanto di conquiste, di miglioramenti, di controlli. Io vorrei da te qualcosa di più: sulla soglia di questo Istituto, anzi di ogni Istituto, vorrei avere dinnanzi a me la visione chiara del come la Banca è o debba essere democraticamente organizzata, con le sue strutture gerarchiche che veramente rispecchino dei valori e siano elette di consenso con la base, vorrei aver chiara visione di quale sarà la mia vita, le possibilità reali di ascesa dipendenti da me, dalla mia volontà, dalle mie capacità. Oggi sono una ruota che gira senza poter fare altro, con una avanzata automatica che mi è concessa purché receda dalla mia personalità.

 

 

Ringraziamo la Signora Renata Negri Inzaghi e Claudio Inzaghi, moglie e figlio del collega Virginio, che ci hanno inviato una copia dell'Antologia, gustosissima raccolta di poesie e di racconti. Indubbiamente Virginio Inzaghi è stato un grande personaggio che la Banca Commerciale Italiana ed i suoi dipendenti (in particolare quelli della Filiale di Pavia) hanno avuto la fortuna di avere vicino.
Pubblicheremo altri scritti di Virginio (arricchiti da spassose vignette): vi raccomandiamo di non perdervene uno!
Cliccate qui per visualizzare uno stralcio delle pubblicazioni (ovviamente quelle personali alle quali devono essere aggiunte tutte quelle da lui scritte sotto altre spoglie... per esempio per gli amici del dialetto e per il circolo regisole).
Piazza Scala - agosto 2013

 

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Piazza Scala - marzo 2014