una salutare tirata d'orecchi del collega Angelo Pezzotta

 

Sono un socio della prima ora che accolse con entusiasmo la notizia  della nascita della nostra Associazione e ne condivise il motivo fondante :

1)“tenere vivo e valorizzare il patrimonio di memorie, storia e cultura della Banca Commerciale Italiana”;

2) porsi da riferimento….per la tutela dei diritti e degli interessi dei soci……” ;

ho ,tra l’altro, sempre piacevolmente partecipato alle Assemblee generali  (turistiche) ed ho avuto modo di apprezzare  le iniziative  che hanno consentito sin qui di tener fede ai suddetti motivi fondanti. Risultati che sono stati conseguiti grazie all’impegno profuso da tutti i componenti del direttivo ed in particolare da coloro che hanno curato gli aspetti legali e fiscali, così come sempre riconosciuto dal Presidente in occasione di incontri locali  e dell’Assemblea annuale. Sono veramente amareggiato nel constatare che persone che  stimo ed apprezzo stiano facendo il possibile per disintegrare quanto con  molto merito, ribadisco, hanno costruito. Vogliamo affondare anche l’anpeCOMIT con buona pace degli iscritti e sollievo  delle controparti  e pure degli “amici” di UNP?  Sono certo che i singoli componenti del Direttivo siano amareggiati più di quanto lo sono io e vorrebbero trovare una soluzione, ma nessuno è disposto a fare un passo indietro.  I “milanesi” aspettano che i “romani” perdano la risicata maggioranza  forse sperando in qualche “fiorentino” che però resiste ad oltranza;  non risultano esserci problemi di spread e comunque lo statuto non consente la nomina di un direttivo tecnico  altrimenti avremmo risolto il problema.  A parte gli scherzi mi permetto di ricordare che chi dissente può rassegnare le dimissioni, oppure il Presidente può indire  le elezioni  o meglio ancora si può usare il buon senso e far riferimento ai ricordati motivi fondanti che sono quelli sopra descritti, salvo che nel frattempo siano stati modificati all’insaputa dei 2460 soci.  D’altro canto Intesa non ha forse posto in liquidazione il Fondo Pensioni Comit ed ha fatto quel che ha voluto con la Cassa Sanitaria senza consultare gli iscritti?  

Nel frattempo le notizie si susseguono,  diffuse da Milano su Piazza Scala e da Roma per e-mail: votate i sei nominativi,  no si deve tenere un’Assemblea straordinaria, quanto si spende in  parcelle per il ricorso in Cassazione , ma chi paga? la sede di Milano si chiude,  non sia mai detto!. Mi fa’ tuttavia piacere constatare che le candidature per il nuovo direttivo sono numerose (altre non sono state accettate),  e  tutti gli attuali componenti il direttivo  si sono ricandidati alle prossime elezioni,  circostanze  che testimoniano  l’attaccamento all’ Associazione. Ma quale?  L’ aMpec o l’aRpec ?  Suvvia, direbbero a Firenze, "un fate i bischeri". 

 

Angelo Pezzotta - 20 gennaio 2012     

 


Commenti:
 

22 gennaio 2012 - da Maurizio Arpaio: Non conosco personalmente il collega PEZZOTTA ma ne ho apprezzato per le comuni radici (ma io sono di mare!)la sana arguzia toscana. Bravo! Ancor più bravo perchè e' riuscito a sintetizzare al meglio (bacchettando a destra e a sinistra) quello che stavo per scrivere io e sul cui contenuto - credo - che concorderanno quasi tutti gli iscritti. Forza dunque a ricompattare l'ANPEC e diamo prova di essere un'organizzazione davvero democratica dove i voti hanno ancora un valore e dove non esistono ostracismi di candidature. Insomma..... "non fate i bischeri!"

25 gennaio 2012: da Maurizio Arpaio: Che tristezza! Credevo, rileggendo il pezzo, di trovarvi centinaia d'interventi tutti protesi a sanare la diatriba, tutti protesi ad esortare una ricomposizione, tutti pronti a battere i pugni sul tavolo ed invece...... rimango l'unico commentatore quasi che la cosa non interessi più ad alcuno!!!! Dov'è finito lo spirito COMIT???

 

 

 

 

 
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Piazza Scala - gennaio 2012