VECCHIO (a mio padre)
 

Steso un velo, grigio azzurro
Lieve
Quasi un sussurro
Sulle palpebre del giorno
Che non farà ritorno
In un angolo di stanza
la greve Sera
occhieggia.
Felpato, inesorabile
Il suo passo avanza ...
E tu
Su una sedia inanimata
Riposi la tua vita,
abbandonata.
Vuoti e stanchi gli occhi
Le braccia sui ginocchi.
Guardi sommesso
Le mani già operose
E ripensi nel tempo
Le costruite cose.
Nel bagaglio della memoria
Rimbalza
La tua e quella d'altrui storia.
Timidamente
Guardi il tuo futuro
Criptato, nebuloso, scuro.
E intanto
Vivi serenamente
Sperando di fermar
L'attimo fuggente!