un racconto breve di Giovannino Noera (Modena)  

 

Una grande città . Tanti esseri umani sperduti con la loro storia anonima e la loro solitudine pur nel gran traffico e gente che sciama da una via all’altra.
Ho desiderato entrare in contatto.
Con un immaginario deltaplano ho sorvolato la città e sono andato a cercare qualcuna di quelle storie per trarle dal silenzio sulla loro vita.
Ne ho incontrate due e mi sono fermato. Ho trovato più di quanto cercavo.
Due storie legate da un misterioso filo comune, due persone che abitano l’una lontana dall’altra. Una a est della città, l’altra a sud.
Sono entrato nella casa di Claudia. Avevo acquistato il potere magico di intuire tantissimo da una semplice parola.
Claudia era una vedova che aveva esorcizzato la solitudine e la vita quotidiana conducendo sempre dignitosamente la sua navicella.
Con il trascorrere del tempo erano arrivati i malanni , la difficoltà di accudire a se stessa ed immancabile il peso della solitudine.
Quando Claudia ormai disperava di trovare un’ancora cui aggrapparsi era venuto a trovarla un vecchio amico. Al momento giusto come un miracolo.
Era un signore anche lui anziano ma ben portante e ancora capace di accudire ad una sua azienda.
Come si scoprì ben presto aveva anche una dote rara: molto cuore, altruismo e pietà.
Man mano che le condizioni di salute di Claudia peggioravano egli andò moltiplicando le sue apparizioni ed i suoi interventi. Occorreva recarsi in una clinica per una tac ? Lui era pronto con la sua auto per accompagnarla. Occorreva trovare uno specialista fidato per risolvere il problema che l’affliggeva ed abbandonare la carrozzella cui era stata costretta? Lui era pronto per la scelta grazie alle sue numerose conoscenze. Questo fu il primo “angelo” che incontrai.
Con il mio deltaplano virai verso la zona sud della citta’ e sono entrato nella casa di Antonio. Un ictus lo aveva menomato nei movimenti. Si muoveva con difficoltà con l’uso di un bastone. Uscire da casa da solo era divenuto impossibile.
Mariagrazia amica di tanti anni, pur impegnata dalla sua famiglia , aveva la vocazione del volontariato. Aveva conosciuto Antonio quando insieme visitavano gli ammalati negli ospedali e cercavano di provvedere alle loro necessità. Ora Mariagrazia aveva concentrato la sua attività di volontaria su Antonio, verso il compagno di tante opere generose portate a termine insieme.
Cominciò a portarlo fuori da casa con la sua auto per le piu’ svariate necessità . Finanche provvedeva per le vacanze al mare sulla riviera ligure ove possedeva una piccola casa permettendo così ad Antonio di esporsi al sole che tanto adorava.
Fu il secondo “angelo” nel quale mi imbattei.
Fu un viaggio che mi trasmise fiducia nel genere umano proprio quando stavo divenendo uno scettico. Mi tornò la fiducia e quel pizzico di ottimismo senza il quale non si va avanti.
In modo diverso i due “angeli” avevano esercitato la loro magia anche su di me.

 

Giovanni Noera - gennaio 2014

 

 


 

 

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