Pubblichiamo un interessante carteggio intervenuto alcuni giorni fa fra il collega Antonio De Rosa e la UILCA in relazioni alle problematiche FSI/Esodati

 

Oggetto: votazioni 2014 FSI - risposta alle evidenze del Segretario Uilca del 27-05-2014
Egregio Segretario ho provveduto ad informarmi, così come suggerito, e devo darti atto che sei stato l'unico a prendere in esame le problematiche degli esodati rendendoti disponibile anche ad un incontro con gli amministratori del ns. gruppo FB poi avvenuto con la Sig.ra Verga. L'interessamento era finalizzato a sollecitare l'emissione del DM per il vuoto retributivo relativo al periodo vecchia-nuova finestra, non coperto dal Fondo di Solidarietà del credito, e a richiedere all'Azienda la concessione di un finanziamento ponte tenuto conto del ritardo nell'emanazione dei citati decreti (rilasciati sempre a fine anno).
Su quest'ultimo argomento rilevo il post sulla tua pagina FB del 17/4/2014 di Giuseppe Bilanzuoli che, dopo aver puntualizzato un immediato sollecito alla Banca, riferisce quale risoluzione, una generica apertura dell'Azienda: "abbiamo già ottenuto la disponibilità aziendale a valutare le esigenze critiche caso per caso". Solo per chiarezza, la stessa risposta era stata data dall'Azienda almeno due anni prima ad analoga richiesta.
Appare necessario premettere che il mio modo di esaminare gli argomenti consiste nel considerare i fatti concreti e i conseguenti risultati ottenuti dalle specifiche iniziative, non tenendo conto dei proclami, delle intenzioni e degli intendimenti annunciati verbalmente.
La copertura del vuoto retributivo dovuto alle riforme previdenziali (vecchia-nuova finestra + aspettativa di vita) è l'argomento ultimo su cui i colleghi del gruppo FB hanno chiesto un interessamento della UILCA (considerato sia la missione di una OO.SS. ma soprattutto la disponibilità offerta). La questione si è chiusa con una risposta aziendale che per gli addetti al mestiere è da considerarsi negativa. L'obiettivo (non raggiunto) sarebbe dovuto essere la concessione di un'apc o un finanziamento d'importo pari al vuoto reddituale per tutti gli interessati (come hanno disposto le altre Banche) non ne vedo altri. La semplice disponibilità dell'Azienda "a trattare caso per caso" poteva andar bene ad altre categorie di lavoratori non certo ai bancari esodati che conoscono la Banca e in che modo si concedono i finanziamenti, dettagli ben noti anche alla Uilca.
Voglio aggiungere poi che quel "caso per caso" dovrebbe avere come presupposto la difficoltà economica dell'esodato, ma se approfondiamo, tutti gli esodati hanno ricevuto il TFR e/o il Fondo Pensioni e pertanto l'affermazione della Banca va letta, sempre per chi è dentro all'ambiente, come un rifiuto a venire incontro alle difficoltà degli esodati. Sottolineo solo quelli degli accordi 2007/2008
Il malcapitato esodato del Gruppo Intesa Sanpaolo (ribadisco degli accordi 2007/2008) ha due problematiche cadutegli addosso suo malgrado e cioè:
* il vuoto retributivo dovuto all'applicazione delle finestre mobili e aspettativa di vita;
* il ribaltamento delle 950,00 euro di competenza aziendale del FSI.
La prima, come ho già scritto, di fatto non è stata risolta. Per quanto riguarda invece le 950,00 euro, la Uilca ha ritenuto di firmare l'accordo del 16/01/2014 certificando l'addebito a danno dell'esodato.
Quindi nessun risultato positivo su tutta la linea.
La mia lettera prendeva in esame l'operato complessivo della Uilca con riguardo al FSI e anche sforzandomi non sono riuscito a trovare un solo accordo o iniziativa a favore dei pensionati (l'esodato per chi non fosse ancora chiaro sarà un pensionato).
Rilevo infatti che in tempi velocissimi, mai riscontrati prima, si è proceduto alla modifica dello statuto del FSI unicamente per aumentare le aliquote contributive della categoria quiescenti a cui oltretutto, con vari accordi, sono state ridotte più volte le prestazioni.
Per quanto riguarda poi la fase d'impianto del FSI, la Uilca non solo, come ho già precisato, non è intervenuta per evitare, in un ottica di solidarietà, le due categorie separate, in servizio e pensionati, quando era chiaro che quest'ultima sarebbe andata certamente e sistematicamente in rosso, ma ha anche approvato uno statuto in cui il CdA non ha competenza sui provvedimenti che riguardano lo scopo dell'associazione cioè l'assistenza sanitaria. Infatti tutte le decisioni su contributi e prestazioni sono prese esclusivamente dalle Fonti Istitutive e ciò, permettimi, ha dell'incredibile.
Conseguentemente non è possibile non ricondurre tali fatti ad una preventiva intesa delle OO.SS. con l'Azienda in un'atmosfera "allineati e coperti". Chiunque con un minimo di obbiettività, considerati i presupposti, avrebbe posto un veto. Sia ben chiaro quanto sopra non riguarda esclusivamente la Uilca, che comunque ha sottoscritto i relativi accordi con le altre sigle. La conferma dei miei dubbi la si può ricercare nell'azione giudiziaria di alcuni pensionati aderenti alla Cassa Sanitaria Intesa che ha comportato il blocco delle riserve. Il giudice non ha considerato l'accordo con le OO.SS. come documento valido per superare qualsiasi ostacolo (modo di agire tipico dell'Intesa) ma ha, ovviamente considerato valide le disposizioni statutarie della stessa Cassa Sanitaria Intesa.
Forse sarebbe stato opportuno dissociarsi dalle linee guida di Francesco Micheli.
Voglio ancora segnalare che la ragione dell'assenza di commenti dopo il post di Bilanzuoli, come avrai notato, va ricercata nella delusione da parte degli aderenti al gruppo FB sulle azioni poste in essere dalla Uilca, forse risultate prive di determinazione ed efficacia che non hanno prodotto i risultati sperati (i decreti continuano a essere emanati a fine anno, e per i finanziamenti ponte vedi sopra). Conseguentemente qualche dubbio sulla disponibilità offerta dalla UIlca che sembrerebbe più politica che pratica.
Infine sottolineo che nessuna risposta è stata fornita da Mariangela Verga in qualità di membro del Comitato Amministratore del Fondo di Solidarietà del Credito, ancorché direttamente chiamata in causa. Perplessità quindi sul modo di agire del componente di nomina sindacale Uilca che si dovrebbe rendere disponibile a dare chiarimenti su aspetti importanti e controversi o difficilmente comprensibili delle delibere del citato Comitato (come ad esempio la delibera di modifica del criterio di calcolo degli assegni straordinari in particolare per esodati del credito di cui agli accordi Gruppo Intesa Sanpaolo 2007/2008) specie se richiesti dai diretti interessati o almeno pubblicare i relativi verbali in una logica che si chiama trasparenza. Sono stati resi pubblici persino i documenti secretati dallo Stato.
Aggiungo che la pubblicità delle delibere, incontri, e altro dovrebbe essere la naturale attività per un componente di estrazione sindacale al servizio dei lavoratori, mentre addirittura non si forniscono risposte nemmeno su specifica richiesta.
In ultimo voglio evidenziare che le argomentazioni su esposte sono il sentimento comune di tutti gli esodati e pensionati e che tali categorie attiveranno tutte le possibili iniziative per riequilibrare il FSI nell'ottica di solidarietà. Obiettivo che parrebbe sconosciuto alle OOSS.
Roma, 31 maggio 2015
Antonio De Rosa
Aderente Gruppo FB "Esodati Gruppo Intesa Sanpaolo"
900 iscritti
 

 

 

la mail alla UILCA del 26 maggio 2014 - Oggetto: votazioni 2014 FSI - Analisi
Ricevo tramite posta elettronica una email con cui mi viene chiesto di votare alle prossime elezioni per il Fondo Sanitario Integrativo del gruppo Intesa Sanpaolo i nominativi proposti da UILCA.
Analizzando l'operato di tale Organizzazione la mente va subito alla vicenda della quota aziendale del FSI ribaltata sull'esodato. Entrando nei dettagli rilevo che a fronte della volontà aziendale di porre a carico dell'esodato la quota di ca. 950,00 euro di propria competenza, così come previsto dagli accordi di esodo 2007/2008 e comunicato dalla Banca agli interessati con lettera personalizzata il 27/11/2011, UILCA non solo non ha attivato alcuna azione per evitare tale incredibile vessazione, ma ha addirittura sottoscritto uno specifico accordo con l'Azienda (16/01/2014). Accordo che è da considerarsi quantomeno contro i lavoratori (per non dire altro). Non s'era mai visto un patto Banca-OO.SS. che certifica il ribaltamento di un importo di competenza aziendale sul lavoratore.
Rimango perplesso quindi della richiesta UILCA anche perché non è poi tanto astruso (ma direi facilmente deducibile) ritenere che con la firma dell'accordo in argomento i colleghi rimasti penalizzati non voteranno i candidati proposti. Vale la pena ancora ricordare, per meglio chiarire l'operato della UILCA che, a fronte di un'intransigente presa di posizione aziendale di procedere al ribaltamento della propria quota sull'esodato (futuro pensionato), la contrarietà, che certamente la UILCA dichiarerà, andava certificata, con un minimo di coerenza, non sottoscrivendo l'accordo del 16/01/2014.
Rilevo poi che nessuna azione o iniziativa è stata intrapresa, nemmeno teoricamente ipotizzata, per risolvere l'incredibile situazione creata dalle due gestioni, in servizio e pensionati, anzi a fronte del sistematico risultato negativo di quest'ultima, con il bilancio complessivo attivo, la UILCA si è posta con un atteggiamento di totale indifferenza alle modifiche estremamente penalizzanti nei confronti della sola categoria dei pensionati. Mai sentito parlare della solidarietà intergenerazionale? Nemmeno avendo presente il fenomeno di continua emorragia dei colleghi pensionati dal FSI, la UILCA ha ritenuto di intervenire. Chiunque si sarebbe accorto che qualcosa non funziona e conseguentemente si sarebbe attivato, previo analisi dell'evento, per introdurre correttivi strutturali. Non posso ritenere che un'Organizzazione Sindacale come la UILCA non abbia rilevato tale fenomeno e pertanto la dichiarata volontà di curare gli interessi dei pensionati appare come un'affermazione fittizia in linea con le dichiarazioni per il voto.
A tutti i colleghi del sindacato invito a riconsiderare il proprio operato nei confronti dei pensionati per non perdere quel poco di credibilità rimasta avendo presente peraltro che un atteggiamento d'indifferenza verso il personale in quiescenza declassa la Sigla sindacale anche con chi è in servizio.
Sugli argomenti allego la mia risposta del 22/02/2014 alle evidenze di Donato Demarchi che invito a rileggere attentamente. Allego inoltre la mia lettera del 18/11/2013, in risposta a quella aziendale del 6/5/2013, inviata ai vertici della Banca e a tutti i componenti del C.d.A. Superfluo precisare che non ho ricevuto alcuna risposta da nessun consigliere, tantomeno le OO.SS. hanno ritenuto di prendere in esame la questione "ribaltamento sull'esodato della quota aziendale".
Evidenzio infine che la UILCA è una delle fonti istitutive che hanno creato, in ottemperanza alla linea aziendale le due gestioni, in servizio e in quiescenza, ben sapendo che quest'ultima avrebbe avuto sistematicamente i bilanci in rosso. I fatti, cioè i correttivi applicati a senso unico a svantaggio degli iscritti pensionati, fanno ritenere con un sufficiente grado di certezza che l'obiettivo subdolo era quello di "eliminare" tale categoria dal Fondo Sanitario. Non vedo altre chiavi di lettura.
Avendo presente tutto questo la richiesta di votare i candidati UILCA appare se non altro fuori luogo e non riesco proprio a trovare una ragione valida per farlo.
Roma, 26 maggio 2015
Distinti saluti
Antonio De Rosa - FB "Esodati Gruppo Intesa Sanpaolo" 900 iscritti

 

la replica della UILCA - 27 maggio 2014
........premesso che non sono in grado di darti ulteriori spiegazioni a quanto Donato e Giuseppe ti hanno scritto nei mesi passati, voglio solo ricordarti che l’unica sigla (ripeto unica) che ha cercato di trovare soluzioni al problema degli esodati è proprio la Uilca.......

 

 

 

 

 

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Piazza Scala - giugno 2014