Piazza Scala


 

L'Alpino che vedete nella foto sottostante ha superato i 100 anni!

 

Più che adunata triveneta degli Alpini, la potremo tranquillamente definire evento nazionale ed internazionale, considerato che, oltre alle numerosissime rappresentanze italiane degli alpini,c’erano persino gli amici dell’Australia, del Canada, della Columbia, della Francia, del Belgio, della Russia, ciascuno a rinverdire angoli di storia toccante ed indimenticabile.
La cronistoria è già stata scritta dai numerosi quotidiani ed immortalata dalle varie televisioni per cui, al di là di una necessaria indicazione delle presenze in città (si parla di circa 40.000 persone, il che sta a significare esattamente il doppio degli abitanti di Feltre, città ospitante), cercherei, nei limiti del possibile, di descrivere il significato di tanti e diversi sentimenti che l’incontro ha suscitato: tutto il resto, è espresso dalle foto, capaci di esternare il sentimento umano sicuramente meglio delle parole.
Cosa si prova durante un evento della specie ? Cercherò di spiegarlo, qui di seguito, in base alle sensazioni da me provate, mentre vedevo scorrere i partecipanti dalla frazione di Farra al centro di Feltre, realtà che, in oltre 70 anni, non ho mai avuto modo di constatare di tanta intensità emotiva per la città.
Dipenderà anche dal difficile momento socio-politico che il nostro paese sta attraversando, realtà che faceva ancor di più rimarcare il rovescio della famosa medaglia, fatto sta che una sorta di comune denominatore, in sinergia morale fra generosa solidarietà ed affettuosa fratellanza, dava la sensazione che le guerre non fossero mai esistite e che non avessero mai a ripetersi. E questo era (e dovrebbe essere) il vero sentimento che si leggeva nei volti di ciascuno di noi, incollati per molte ore ad osservare, riflettere, ringraziare, tributando a tutti ed ad ognuno il riconoscimento per ciò che hanno fatto.
Una considerazione anche sulle tribune nella quali c’erano le diverse autorità. Al di là delle persone che davvero meritano il nostro sentito e sincero apprezzamento, ho provato contestualmente anche un senso di tristezza: mi è parso inimmaginabile che in un contesto di tanta generosità, pace, intelligenza ed abnegazione di tutti i corpi presenti, ci sia ancora chi, fra i politici, si ammazza, non già per il bene comune, ma per il proprio scranno. Ed alcuni di essi, a riprova, sono stati vistosamente dimenticati…
Per fortuna, sono stato gratificato da molti striscioni, portati avanti dai giovani (Mini naja, Noi dopo di Voi) nei quali c’erano scritte inneggianti ad un nuovo futuro di concordia sociale e generosa solidarietà, sulla base dell’insegnamento dei nostri “Veci”.
Una nota . Le condizioni meteo hanno tenuto fino ad un minuto prima della chiusura del festoso evento, quasi a testimoniare la partecipazione della Divina Provvidenza.

Arnaldo De Porti - 23 luglio 2012

 

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Piazza Scala - luglio 2012